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Prete: “Il paese può rinascere, no agli urlatori”

BRINDISI  –    Un ponte tra le generazioni del passato e del presente. E’ questo il significato della ricorrenza del 25 aprile, come ogni anno celebrata a Brindisi in piazza S.Teresa. Ma oggi la festa della liberazione ha un sapore diverso in un paese prigioniero della crisi politico-economica, un paese che tenta di risollevarsi.

C’è l’omaggio agli eroi della Patria, con la corona di fiori deposta dalle autorità ai piedi del Monumento dei Caduti. E c’è il pensiero rivolto ai due marò, con l’auspicio che tornino a casa quanto prima.

Poi, spazio alle riflessioni. Dal discorso del Sindaco Mimmo Consales e del Prefetto Nicola Prete emergono la rabbia diffusa tra i cittadini e la disaffezione alla politica, che possono essere contrastate con il buon esempio da parte di chi governa.

“Il rispetto delle Istituzioni e della volontà del popolo è sacrosanto – ha sottolineato il Prefetto – critico nei confronti di chi urla per affermare le proprie idee e convinto della necessità di ricompattare il paese”.

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