Colpo di scena in casa PD. Non tramonta la carta del ‘traghettatore’. I saggi stanno lavorando ad una proposta da presentare prima della Direzione regionale. Sono ore molto frenetiche nella e fuori dalla Federazione di via Tasso dove, non sono terminati gli incontri e la ricerca di un nome che possa essere il Caronte in vista del Congresso.
Entro domenica dunque dovrà conoscersi l’esito del mandato, fallito in prima battuta con tanto di rinvio dell’Assemblea. La Direzione regionale di martedì viene vista come l’ultima spiaggia.
D’altro canto l’arrivo di un Commissario sancirebbe e attesterebbe il fallimento. Ed è questo che vogliono evitare i saggi, lavorando alla contro-proposta. Bocche cucite sul possibile nome che bolle in pentola. Una scelta che potrebbe essere contestata dalla base che, nei giorni scorsi, ha invocato il commissariamento.
Se sarà commissariamento lo si saprà nelle prossime ore. Chi sarà chiamato a guidare Lecce ai Congressi dovrà avere un’unica caratteristica: essere esterno ed estraneo alle logiche della federazione di via Tasso. Una personalità che non dovrà farsi condizionare dalle lotte intestine che, di fatto, hanno reso impossibile il lavoro dei saggi per la scelta di un ‘traghettatore’.
Questo lo sa bene Antonio Maniglio che non ha accettato la proposta, benchè attorno al suo nome si fosse creata una larga convergenza. I temi da affrontare sono difficili: da quello finanziario che, ad oggi, non sembra essere chiarito e risolto. Al l’aggiornamento dell’Assemblea, ferma al 2009, di cui fanno ancora parte, ma solo sulla carta, persone che hanno abbandonato il tetto del PD.
Dario Stefàno e Lorenzo Ria, giusto per citarne alcuni. Un’assemblea dunque falsata, delegittimata, perchè non tutti di quei 358 appartenenti, oggi, militano nel Partito Democratico. Nodi che dovranno essere affrontati una volta per tutte, perchè non è più tempo di rinvii.