Cronaca

Si costituiscono i marò, ma la tensione resta alta

TARANTO   –   I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono stati interrogati dalla Procura militare di Roma in qualità di indagati per i reati di “violata consegna aggravata” e “dispersione di oggetti di armamento militare”. La loro iscrizione nel registro degli indagatirisale a subito dopo la morte dei due pescatori indiani.

In uniforme, sono entrati a piedi senza rilasciare dichiarazioni ai numerosi giornalisti presenti. A margine dell’attività istruttoria, una fonte di governo ha ribadito le ragioni di diritto in base alle quali l’Italia ha legittimamente deciso di non far tornare Latorre e Girone in India.

La posizione italiana sulla questione dei marò ha gettato un’ombra sulle relazioni fra i due paesi. Lo ha ribadito oggi il Premier indiano Manmohan Singh. In una lettera al Governatore del Kerala, il Premier ha ripetuto che l’Italia trattenendo i due ha violato tutte le norme del contesto diplomatico.

“La posizione italiana – ha infine detto – non è accettabile per l’India” non senza prima aggiungere che le autorità di Roma “hanno violato tutte le regole delle procedure diplomatico ed ha gettato un ombra sulle relazioni fra i due paesi”.

L’autorizzazione di 4 settimane di permesso concessa a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dalla Corte Suprema di New Delhi, dopo la presentazione di una richiesta e di una dichiarazione giurata da parte dell’Ambasciatore Daniele Mancini, scade il 22 marzo.

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