LECCE – Si dimette il Preside Michele Carducci e cade così uno dei nomi più accreditati della cosiddetta opposizione a Laforgia per il dopo-Laforgia. Il Preside di Scienze Politiche e del Territorio, la maxi facoltà che ingloba le vecchie facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Scienze del Territorio con sede a Brindisi ha rassegnato le dimissioni nelle scorse ore.
All’origine della decisione del Preside ci sarebbero ufficialmente le contestazioni di Link UDU, l’associazione studentesca che all’inizio di gennaio aveva lamentato il ritardo nella pubblicazione del calendario di esami – che in base al regolamento didattico deve essere pubblicato 60 giorni prima -.
Un caso, a dir la verità, sollevato ormai un mese e mezzo fa e non di tale portata da aver mai provocato le dimissioni di un Preside di facoltà. E forse è anche per questo che nei corridoi dell’Università la decisione di Carducci è messa in relazione con i veleni che ormai circolano liberi in Ateneo: in particolare a Carducci non sarebbe andata giù la Commissione d’inchiesta nominata dal Rettore Laforgia per fare le pulci al Preside, già delegato del Rettore e poi progressivamente distaccatosi da Laforgia, fino a partecipare come relatore ad un’assemblea dei sindacati sullo Statuto e la democrazia in Ateneo.
Una Commissione d’inchiesta composta da una docente, Marilena Gorgoni, e due amministrativi, Elisabetta Caricato e Simonetta Pentassuglia, che anche negli scorsi giorni ha ascoltato studenti e docenti sulla facoltà di Carducci e sulla sua organizzazione, di cui è manager didattica Stefania Presicce ovvero una delle sindacaliste che in Senato Accademico, guida l’opposizione a Laforgia.
Insomma, difficile che a provocare le dimissioni siano state solo le pur importanti contestazioni degli studenti a provocarle, forse è solo il primo atto della campagna elettorale per il prossimo Rettore, che già si preannuncia densa di veleni nell’Ateneo che non trova pace.