Cronaca

Calciatore morto in campo, lutto cittadino a Soleto

SOLETO (LE) –  Lo chiamano tutti ‘campione’. Soleto e il Salento intero, dopo la morte choc di Alessio Miceli, riempiono pagine e pagine di su Facebook, dove è stata anche creata la pagina ‘Alessio Miceli calciatore del Soleto, riposa in pace’, con centinaia e centinaia di visite in poche ore e di messaggi che descrivono la grande umiltà.

Non ci si capacita della morte, improvvisa, sul campo da gioco, di un ragazzo di 34 anni, in salute, sportivo da sempre  e nella vita, maresciallo dell’Aeronautica Mlitare nell’Aeroporto di Galatina, a pochissimi km dalla sua Soleto.

L’intera comunità si è stretta attorno ai suoi genitori ed al fratello minore Gabriele, compagno di squadra di Alessio – era infatti con lui in campo al momento della tragedia. Alle 14.30, nello Stadio comunale di Soleto, il fischio d’inizio di Soleto-Corigliano, gara valida per il campionato di seconda categoria.

Al 40° minuto del primo tempo, le sequenze del dramma: Alessio si è avvicinato alla rete di recinzione, si è accasciato, ha tentato di rialzarsi, ma il corpo ha ceduto. Immediati i soccorsi del medico sociale ma anche di altri presenti, che – in attesa dell’ambulanza – gli hanno praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Ma a nulla è servita la corsa in ospedale: il cuore di Alessio ha smesso di battere, tra l’incredulità di tutti. Probabilmente si è trattato di un aneurisma, di certo non è stata disposta l’autopsia, visto che non è stata presentata alcuna denuncia.

Le scene hanno richiamato alla mente quelle della morte in campo del calciatore del Livorno, Piermario Morosini.

Alessio si è spento nello Stadio che porta il nome della sua famiglia, ‘Carlo Miceli’, cugino di suo padre. Anche lui calciatore, morì giovane, per meningite, subito dopo una partita.

Alessio lascia i genitori, il padre poliziotto in pensione, la mamma, il fratello e la fidanzata.

Il Sindaco di Soleto Elio Serra ha proclamato il lutto cittadino, per salutare degnamente Alessio, che – come scrivono di lui quanti lo conoscevano, era “un fuoriclasse, sia nel calcio, che nella vita di tutti i giorni”.

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