Politica

Lo strano caso di Ostuni, in bilico tra Taranto e Lecce

OSTUNI (BR)Ostuni ago della bilancia nella partita che determinerà la nuova cartina del Salento. Il Sindaco Domenico Tanzarella tira dritto verso lo Jonio, indicando la direzione da seguire nel futuro prossimo.

Lo dimostra la sua presenza all’incontro convocato dal Sindaco di Taranto Ezio Stefàno.

Ma, intanto, una parte della ‘città bianca’ guarda a sud, al capoluogo barocco.

Sono 500 le firme raccolte in 36 ore dal gruppo di cittadini che spinge per l’accorpamento con Lecce.

In prima linea, il Consigliere d’opposizione Ernesto Camassa che attraverso la petizione popolare intende portare l’argomento all’attenzione dell’Assise.

“Tecnicamente non ci sono i tempi per un referendum, ma in questo modo – spiega Camassa – si dà voce al pensiero dei cittadini”.

Come in un campo di battaglia, si assiste alle mosse dei diversi schieramenti. Tra giochi di ruolo, scontri e alleanze, la guerra dei campanili che vede protagoniste Taranto, Brindisi e Lecce infuoca l’autunno salentino.

E sono tante le preoccupazioni dei soldati combattenti: l’ultima è quella manifestata dal Consigliere regionale di Fli, Euprepio Curto, che mette sul tavolo la questione delle Prefetture, chiamando in causa il Sindaco di Brindisi. Lo fa attraverso una lettera che non nasconde l’apprezzamento per l’impegno del primo cittadino, ma che al tempo stesso manifesta perplessità sul futuro della Prefettura brindisina.

“In 10 delle Province soppresse – scrive Curto – il Ministero sarebbe orientato ad istituire i Presìdi  di Prefettura, ma a quanto pare esistono autorevoli pressioni  politiche esercitate, affinché, la maggior parte venga istituita al  nord”.

Quindi, la sollecitazione rivolta a Consales: “E’ opportuno assumere tutte le iniziative finalizzate a far sì che Brindisi possa essere ricompresa tra le 10 sedi previste.

In caso contrario – conclude – assisteremo al declassamento di quelle forze di Polizia e della Protezione civile che negli ultimi decenni si sono contraddistinte per l’altissimo senso delle proprie funzioni istituzionali”.

 

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