Cronaca

Armi, droga e attentati, il biennio di fuoco di Cosimo e Nicola

FRANCAVILLA  FONTANA (BR) – L’esplosione dell’ordigno in via Cotogno, fa tornare la città di Francavilla indietro di 2 anni, quando con l’arresto di Cosimo Canovari si diede inizio ad una stagione di atti criminosi sfociati, poi, in omicidi e attentati.

La stagione del terrore, questo l’appellativo utilizzato dai giornalisti all’epoca, ha inizio la notte del 21 ottobre del 2010, 2 settimane dopo l’omicidio a San Michele, dell’imprenditore francavillese Vincenzo Della Corte.

Cosimo Canovari, 42enne personaggio di spicco della criminalità della ‘Città degli Imperiali’, viene arrestato dalla Polizia di Ostuni, al comando del Dirigente Francesco Angiulli, per possesso di sostanze stupefacenti e soprattutto, per la presenza all’interno della casa bunker nella 167, di altra droga e di armi detenute illegittimamente.

Qualche settimana dopo, il fratello di Cosimo, il 39enne Nicola, detto ‘Carniali’ resta ferito nell’agguato in superstrada in cui perde la vita, flagellato da colpi di kalashnikov, il 18enne Francesco Ligorio: ma gli inquirenti non hanno dubbio: l’obiettivo dei killer era proprio Nicola, il cui nome compare nei verbali delle dichiarazioni rilasciate dal pentito scu Ercole Penna.

“Nicola Carniale non era in buoni rapporti con Francesco Campana il quale, qualche tempo fa aveva mandato da lui Ronzino De Nitto per chiedergli spiegazioni del denaro del quale Nicola era debitore per l’acquisto di un veicolo”.

E ancora: “Nicola fu infastidito da quella iniziativa e rispose male al De Nitto, tanto che quest’ultimo venne da me ad informarmene e a chiedere quale fosse il rapporto di Nicola Carniale con il nostro gruppo. Risposi a De Nitto – continua Penna – che non avevamo alcun interesse alla persona di Nicola, perchè non era né nostro affiliato, né persona a noi vicina.

Ritengo che la domanda fosse legata alla possibilità di punire quel comportamento che Nicola aveva avuto rispondendo male a De Nitto”.

Oggi, l’esplosione di via Cotogno. Difficile dire se l’episodio sia ricollegabile alle attività di Cosimo o, appunto, alle ‘avventure’ del fratello Nicola.

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