LECCE – Sulla presunta combine del derby Bari-Lecce sono intervenuti i legali dell’ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, gli avvocati Saverio Sticchi Damiani e Andrea Sambati, i quali da una preliminare lettura della documentazione messa a disposizione dalla Procura di Bari hanno fatto emergere elementi che consentirebbero di affermare che la partita Bari-Lecce non fu combinata e che nessuna prova concreta esiste nei confronti di Pierandrea Semeraro.
La combine del derby, secondo i legali di Semeraro, fu un’idea di Masiello, ex difensore del Bari e autore, in quella partita, di un clamoroso autogol. Dall’interrogatorio di Carella, del 6 aprile scorso, emerge che fu Masiello a chiedere a Carella se conoscesse qualcuno per parlare della partita.
In nessun modo emerge, si legge nel comunicato, una partecipazione di Pierandrea Semeraro, presente in Piazza Mazzini il giorno in cui Quarta incontrò Carella, ma lo stesso ha affermato, come riferito da Quarta, che la presenza di Semeraro, quel giorno, fosse del tutto casuale. Altro incontro cruciale per le indagini, secondo gli inquirenti, fu l’appuntamento fissato in un albergo alle porte di Lecce. Ma è lo stesso Carella ad avere dubbi sulla persona incontrata lo scorso 22 agosto.
“Ho sempre avuto il dubbio e il sospetto che questa persona non c’entrasse nulla con il Lecce”, ha dichiarato Carella durante l’interrogatorio del 6 aprile scorso. E veniamo al derby. Carella durante l’audizione ha dichiarato di aver ricevuto dei complimenti per essere riuscito a prendere in giro gli emissari leccesi. E Masiello afferma che Carella cavalcò l’onda del suo autogol per far credere che l’accordo fu rispettato. Per Giacobbe, l’altro complice di Masiello, “l’autogol non fu voluto”. Carella smonta un altro episodio importante del puzzle d’accusa emerso dagli interrogatori: la pacca sulla spalla di Vives. “Non ci fu”, ha detto Carella. E lo stesso Masiello dà versioni contrastanti. Infine la difesa dell’ex presidente del Lecce fa un’analisi sugli accertamenti bancari effettuati ammettendo che sono stati emessi degli assegni, poi cambiati, ma a carico di propri famigliari.
“Movimenti che possono essere ampiamente giustificati, spiegano i legali. Inoltre dagli interrogatori di Masiello, Carella e Giacobbe risultano tre differenti versioni in ordine alla quantità di denaro ricevuto per la combine del derby, nonché ai tempi di tali versamenti. “Non vi è una pur minima coincidenza – spiegano i legali – tra le date dei prelievi (rutinari per Semeraro) e i pagamenti che sarebbero stati effettuati a Carella e compagni”.
L’ex presidente del Lecce Semeraro, tuttavia, si presenterà in Procura Federale per l’interrogatorio del prossimo 18 luglio mentre ha disertato quello della Procura di Bari in quanto “i tempi stretti – fanno sapere gli avvocari Sticchi Damiani e Sambati – non hanno consentito il coordinamento con il Prof. Coppi, professionista di recente investito da Pierandrea Semeraro per la sua difesa.