TARANTO – Evitati i licenziamenti alla Vestas, l’azienda danese specializzata negli impianti eolici con stabilimenti a Taranto e Roma. Nelle scorse settimane l’azienda aveva annunciato 41 esuberi e avviato le procedure di mobilitĂ lamentando l’incertezza ad investire in Italia nel campo delle energie rinnovabili. In diversi incontri la Vestas ha ribadito ai sindacati la sua indisponibilitĂ a ricorrere agli ammortizzatori sociali, ma una riunione al ministero dello Sviluppo economico nei giorni scorsi, nella quale si è fatto il punto sui provvedimenti che il governo intende varare in materia di energie rinnovabili, ed un’altra ieri al Ministero del Lavoro hanno consentito di  trasformare la mobilitĂ in cassa integrazione e quindi allontanare i licenziamenti. La cassa integrazione per i 41 lavoratori della Vestas dichiarati in esubero scatterĂ dall’1 settembre. Sino a fine agosto i 41, per la maggior parte dello stabilimento di Taranto, andranno in ferie in attesa che scatti la cassa integrazione. Quest’ultima sarĂ straordinaria per cessazione d’attivitĂ e durerĂ un anno. Le parti si sono impegnate ad utilizzare i 12 mesi per individuare delle soluzioni alternative e salvare i posti di lavoro. Se ciò non risulterĂ possibile, alla fine del 2013 scatterĂ , sempre secondo l’accordo stilato al Ministero del Lavoro, la cosiddetta mobilitĂ incentivata che però sarĂ condizionata al consenso dei lavoratori interessati, i quali avranno tempo fino al 30 novembre 2013 per scegliere se far ricorso alla mobilitĂ e lasciare il lavoro con un periodo di retribuzione successivo alla fine dell’attivitĂ alla Vestas, variabile a seconda dell’etĂ . Vestas ha anche proposto per 14 dei 41 dipendenti in esubero una proposta di lavoro in un’azienda dell’appalto Vestas alle stesse condizioni contrattuali e retributive. Proposta che sarĂ approfondita e valutata negli incontri successivi.
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