CARMIANO – Quando scopre che la moglie, di 80 anni, è afffetta da alzheimer, il marito, poco più grande di lei, si attiva subito: le trova una badante che le tenga compagnia per qualche ora durante la giornata. Fila tutto liscio, fino a quando improvvisamente l’uomo scopre che degli ottomila euro in contanti che la coppia custodiva in casa ne sono rimasti solo settecento.
I fatti, confluiti in una denuncia, risalgono al 2018.
I due anziani coniugi vivono a Carmiano e i dubbi dell’uomo ben presto vengono confermati da una serie di testimonianze in seno al processo avviato a carico della badante, una 57enne del posto.
Una vicina di casa racconta infatti di aver visto la donna entrare nell’abitazione degli anziani aprendo la porta d’ingresso con una chiave, evidentemente duplicata, quando ormai il rapporto lavorativo era terminato.
Nelle scorse ore per la 57enne è arrivata la condanna in primo grado a un anno e 11 mesi di reclusione per furto e violazione di domicilio, emessa dalla giudice Maddalena Torelli. Dovrà inoltre risarcire le presunte vittime: la provvisionale ammonta a 7.200 euro, pari alla somma che avrebbe sottratto alla coppia di anziani, a cui si aggiungono mille euro a titolo di danno morale.
L’imputata è stata invece assolta dall’ipotesi di reato di utilizzo indebito di carte di pagamento della coppia: accusa che pure era stata mossa nei suoi confronti, a seguito di prelievi di denaro corposi di cui l’anziano si era detto ignaro, pur recandosi allo sportello bancomat in compagnia dell’imputata, così come è stato accertato, tanto da scagionare la donna dall’accusa.
L’imputata, assistita dagli avvocati Massimo Pagliaro e Sara Dell’Anna, continua a difendere la prioria innocenza. Ecco perchè, tramite i suoi legali, è pronta a ricorrere in Appello.
