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Covid-19: in A quattro società in quarantena. Si ferma anche l’UEFA. Lecce stop fino a lunedì

Daniele Rugani, difensore FC Juventus

LECCE (di M.C.) – Il pallone si è sgonfiato e dal caos è passato alla paura, alla consapevolezza, alle misure restrittive che dovevano comunque essere adottate prima.

Il Covid-19 mette in ginocchio anche lo sport più popolare in Italia ed attacca la serie A che si ritrova in ginocchio con due calciatori positivi, Daniele Rugani della Juventus e Manolo Gabbiadini della Sampdoria e quattro squadre in auto isolamento: Juventus, Inter che aveva giocato con i bianconeri qualche giorno prima, Sampdoria e quindi Verona ultimo avversario dei blucerchiati.

Manolo Gabbiadini, attaccante Sampdoria (foto web)

Ed è stato un susseguirsi di comunicati stampa che hanno reso chiare le proporzioni del problema e per avere la contezza dei numeri che si sono innescati basta leggere quelli che la squadra torinese ha diffuso dal suo sito: sono 121 le persone fra calciatori, membri dello staff, dirigenti, accompagnatori e dipendenti della Juventus che stanno osservando un periodo di isolamento domiciliare volontario, in osservanza a quanto richiesto dalle autorità sanitarie in base alle disposizioni attualmente vigenti.

Centoventuno dunque soltanto le persone della società di Agnelli.

Il Lecce a tal proposito ha deciso di fermarsi, di bloccare anche gli allenamenti per qualche giorno, per adesso fino a lunedì ed ha voluto spiegarlo mister Fabio Liverani, dopo una riunione con la società:

Fabio Liverani, allenatore del Lecce

Abbiamo deciso di interrompere gli allenamenti fino a lunedì perché penso che questa situazione abbia toccato un po’ tutte le società, anche le altre quattro, cinque, sei squadre che si allenavano. C’ è stato un evolversi e quindi anche noi ci adeguiamo ad una totalità visto che oggi sono ferme tutte e 20; abbiamo deciso di interrompere fino a lunedì proprio perché, ad oggi l’ultima comunicazione è di una ripresa dopo il 4 aprile e la monitoriamo con la società. Il presidente è ogni giorno al telefono con gli altri presidente e se ci arriveranno notizie nuove di ulteriori spostamenti ci adegueremo”.

Ovviamente si naviga a vista, è tutto aleatorio ma una cosa è certa, il calcio doveva essere fermato prima, si è perso troppo tempo, si è sottovalutata la pericolosità del contagio del Covid-19 pensando che lo spettacolo e gli interessi economici potessero vincere sulla devastante forza di qualcosa che ancora oggi non ha risposte definitive.

A tal proposito è chiaro e netto il post su Instagram del centrocampista juventino Pjanic, corredato dalla foto di operatori sanitari impegnati in prima linea, si legge:

Doveva arrivare ed essere forte e rumorosa per capire che stavamo sbagliando. Non commettiamo tutti gli stessi errori, ascoltiamo chi sta vivendo questa emergenza. Non sottovalutatela. Alla fine c’è sempre luce dopo la notte, ma bisogna volerlo” E conclude facendo forza al suo compagno di squadra Rugani.

Adesso bisogna soltanto attendere per capire quali saranno le decisioni ma tutto è legato, ovviamente, alla diffusione del Coronavirus, sperando che dopo il 4 aprile il picco dei contagi cada in picchiata in modo da poter pensare alle soluzioni future.

Il calcio comunque si ferma anche in Europa. L’istituzione più importante del calcio europeo ha, infatti, deciso di rinviare tutte le partite delle competizioni UEFA per club in programma la prossima settimana, comprese dunque per gare di ritorno degli ottavi della Champions League del 17 e 18 marzo.

Forse, ipotizziamo, questo è il primo passo prima della decisione di annullare anche il campionato Europeo per dare poi modo, al termine dell’emergenza da contagio, di completare tutti i campionati dei vari Paesi europei.

 

 

PS: articolo aggiornato alle ore 12:00 con la notizie UEFA.

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