LECCE- Hanno fatto letteralmente sentire la loro voce, durante un sit in ai piedi del tribunale civile di Lecce con tanto di megafoni, gli operai della Gial Plast, ditta di raccolta rifiuti colpita da un’interdittiva antimafia. In 30, da Foggia a Lecce passando per Brindisi, furono licenziati per aver avuto, durante la loro vita, problemi con la giustizia. Ma si sono opposti nelle sedi legali e alcuni di loro hanno giĂ vinto in primo e in secondo grado: devono dunque essere reintegrati sul posto di lavoro e devono essere loro corrisposte le mensilitĂ del periodo di stop forzato. L’azienda avrebbe, però, chiesto ad alcuni di accettare una transazione con la quale rinunciano agli stipendi pregressi. Loro non ci stanno e hanno chiesto di parlare con la presidente del Tribunale di via Brenta. Lei non era in sede, ma ha fatto sapere di volerli incontrare quanto prima.