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Il colonnello Giampaolo Zanchi lascia il Comando provinciale dei Carabinieri di Lecce

LECCE-Il colonnello Giampaolo Zanchi lascia il Comando provinciale dei Carabinieri di Lecce. Si era insediato il 5 settembre 2016 ed è stato il più giovane comandante provinciale che il Salento abbia mai avuto al comando degli uomini della benemerita.

Durante il suo comando, dal 2016 al 2019, sono state messe a segno tutta una serie di attività che sapientemente è riuscito a dirigere con la sua esperienza, umiltà e spessore professionale di giovane investigatore ma “di altri tempi”, inanellando, uno dietro l’altro, risultati operativi degni di nota che hanno contribuito a rendere il Salento più sicuro e che lasciano ben sperare per il futuro di questa magnifica e splendida terra.

 

Citiamone alcuni:

-il 2 novembre 2016, l’operazione “Staffetta”, al termine della quale il Nucleo investigativo del reparto operativo di Lecce ha proceduto all’esecuzione di 9 misure cautelari personali. Le indagini hanno coinvolto complessivamente 32 soggetti responsabili di associazione finalizzata alla detenzione e spaccio di stupefacenti, costituenti un gruppo attivo nel triangolo composto dai comuni di Squinzano, Trepuzzi e Campi Salentina;

-il 18 novembre 2016, l’operazione “Serpe”, nell’ambito della quale i carabinieri della tenenza di Copertino hanno sgominato due organizzazioni criminali dedite alle rapine a mano armata ad esercizi commerciali ed alle estorsioni in danno di parcheggiatori abusivi, eseguendo 6 ordinanze di custodia cautelare;

-il 29 novembre 2016, l’operazione “Twilight”, con 23 ordinanze di custodia cautelare richieste dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. L’indagine, che ha coinvolto oltre 100 indagati, ha delineato l’esistenza di tre gruppi criminali responsabili di associazione di tipo mafioso e concorso esterno in associazione di tipo mafioso, finalizzati all’usura, all’estorsione aggravata, alle rapine, all’esercizio abusivo di attività finanziaria, al riciclaggio, alle truffe, allo sfruttamento della prostituzione, alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e altro. Nel corso dell’operazione è stato eseguito il sequestro preventivo di trentasei immobili (appartamenti, villette residenziali e terreni), attività commerciali, società, rapporti bancari per un valore stimato in circa 10 milioni di euro;

-il 30 maggio 2017, l’operazione “Diarchia”, nell’ambito della quale sono stati eseguiti 14 decreti di fermo nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di “associazione mafiosa”, “tentato omicidio aggravato”, “associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti”, “detenzione di armi”, “ricettazione”, “furto aggravato”.

-il 22 giugno 2017, l’operazione “Nigeria”, nell’ambito della quale hanno eseguito nelle province di Roma, Sassari e Verona 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del tribunale di Lecce su richiesta della locale procura distrettuale antimafia, nei confronti di cittadini nigeriani indagati per associazione finalizzata alla riduzione in schiavitù a fini sessuali, tratta di persone, ingresso illegale aggravato di stranieri nel territorio dello stato, sfruttamento della prostituzione, altri delitti aggravati dalla transnazionalità;

-le indagini molto serrate che nel mese di settembre 2017 hanno permesso con tempestività, ai militari della stazione di Specchia, di fare luce sulla scomparsa e la tragica morte della giovane Noemi Durini, con la conseguente individuazione del presunto responsabile, condannato a pena esemplare.

-il 5 settembre 2017, l’operazione “Contatto”, al termine della quale la compagnia di Maglie ha proceduto all’esecuzione di 37 misure cautelari personali. Le indagini, che hanno coinvolto complessivamente 59 soggetti, hanno colpito un sodalizio di tipo mafioso facente capo al clan “Coluccia” di Noha-Galatina, attivo in numerosi comuni e in particolare a Sogliano Cavour, comune questo che a seguito delle risultanza emerse è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata;

-il 21 febbraio 2018, l’operazione “Alì Baba’”, a Taviano, dove il personale della Compagnia di Casarano ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare sul conto di 8 individui. L’attività, nell’ambito della quale sono indagate anche ulteriori 9 persone, ha consentito di fare luce su un’associazione per delinquere dedita, essenzialmente, alla commissione di innumerevoli furti ai danni di private abitazioni e di esercizi commerciali e la conseguente ricettazione della refurtiva o la restituzione ai legittimi proprietari con il metodo estorsivo del “cavallo di ritorno”;

-il 6 marzo 2018, l’Operazione “Santi medici”. In questo caso sono state eseguite 9 ordinanze di custodia cautelare, emesse dall’autorità giudiziaria, nei confronti di altrettanti soggetti inseriti in un’organizzazione delinquenziale operante nei territori di almeno 17 comuni della provincia, specializzata nella commissione di reati contro il patrimonio ed in particolare di furti in danno di chiese e luoghi religiosi;

-il 20 marzo 2018, l’operazione “Orione”, al termine della quale la compagnia di Maglie ha proceduto all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 37 persone. Le indagini, che vedono indagati anche ulteriori 25 soggetti, hanno colpito 3 sodalizi delinquenziali, uno dei quali di tipo mafioso, riconducibile alla “sacra corona unita”, e gli altri prettamente dediti al traffico di sostanze stupefacenti;

-il 2 luglio 2018, l’operazione “Labirinto”, al termine della quale i carabinieri della sezione anticrimine del Ros di Lecce hanno proceduto all’esecuzione di 33 misure cautelari personali, contestando i reati di associazione mafiosa, traffico internazionale di stupefacenti, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo armi da fuoco.

-il 18 luglio 2018, la stazione di Corigliano d’Otranto ha tratto in arresto in flagranza di reato 5 persone per detenzione illegale di sostanze stupefacenti, distribuzione di specialità medicinali ad azione dopante e anabolizzante nella pratica sportiva ed esercizio abusivo della professione di farmacista, concludendo un’operazione di polizia giudiziaria che finora, per entità, non ha eguali in Puglia e conta solo pochi precedenti nel resto del territorio nazionale.

-il 7 agosto 2018, l’operazione “Var bay” ha documentato una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti ad opera di cittadini extracomunitari nella rinomata località balneare di Baia Verde di Gallipoli, portando all’esecuzione di 7 provvedimenti di fermo emessi dalla direzione distrettuale antimafia e al deferimento di ulteriori 18 soggetti;

-il 17 settembre 2018, l’operazione “Amici miei”, ha colpito un’organizzazione delinquenziale molto strutturata, composta da italiani e da soggetti albanesi, responsabile di un vasto traffico di cocaina in diversi comuni tra i quali la stessa città di Gallipoli;

-la notte del 28 settembre 2018, lo straordinario intervento di un equipaggio della sezione radiomobile della compagnia di maglie ha permesso di disarmare e trarre in arresto un soggetto armato di pistola resosi responsabile pochi istanti prima di un triplice omicidio in strada e del ferimento di una quarta persona, scongiurando più gravi conseguenze;

-26 novembre 2018, l’operazione “Short message”, al termine della quale la stazione di Specchia, ha proceduto all’esecuzione di 43 misure cautelari personali, richieste dalla Procura della Repubblica di Lecce – Direzione distrettuale antimafia. le indagini hanno permesso di documentare le attività delinquenziali di 2 distinte organizzazioni dedite alla gestione di un vasto traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, marijuana e hashish) sulle piazze di spaccio di numerosi comuni della provincia di Lecce.

-il 25 aprile 2019, le serratissime indagini condotte sull’efferato omicidio di Capocelli Mattia, maturato in un contesto di criminalità e che aveva scosso la comunità della città di maglie, portando all’esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla dda nei confronti del responsabile;

-Il 24 giugno 2019 i carabinieri della compagnia di maglie hanno eseguito 30 ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di altrettanti soggetti indagati, a vario titolo, per “associazione di tipo mafioso”, “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “danneggiamento seguito da incendio”, “detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti”, “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”, “estorsione”, “ricettazione”, “minaccia aggravata”, “porto abusivo di armi” e “sequestro di persona e violenza privata”.

-l’11 luglio 2019, l’operazione “Ghost wine”, a conclusione della quale i carabinieri del Nas di Lecce hanno eseguito 11 provvedimenti restrittivi nei riguardi di soggetti accusate – a vario titolo – di associazione per delinquere, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico ed in registri informatizzati, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine, contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari e, ancora, riciclaggio, autoriciclaggio e attività di gestione rifiuti non autorizzata.

l’operazione “Barbapapà” dei carabinieri di Gallipoli  composta da tre filoni investigativi

Durante il periodo in cui il colonnello Giampaolo Zanchi ha retto il comando provinciale Carabinieri di Lecce, l’attività info-investigativa svolta dell’arma ha consentito di contribuire in maniera determinante allo scioglimento dei consigli comunali di Parabita, Sogliano Cavour e Surbo. In particolare per il comune di Parabita l’operazione di servizio denominata “Coltura”, condotta dai carabinieri della locale sezione anticrimine e del dipendente reparto operativo nei confronti di 21 soggetti, consentiva di smascherare l’appoggio del clan “Giannelli”, operante nel Sud-Salento, nelle elezioni amministrative del maggio 2015. le conseguenti verifiche eseguite dall’apposita commissione d’indagine estese ai settori dei lavori pubblici, urbanistica, abusi edilizi, rilascio di licenze comunali e concessioni demaniali, tributi locali, erogazione di contributi/benefici e assunzioni, faceva emergere elementi per i quali il consiglio dei ministri, nella seduta del 17/2/2017, disponeva lo scioglimento del consiglio comunale di Parabita.

Per il comune di Sogliano Cavour l’operazione di servizio denominata “Contatto”, condotta dai carabinieri della compagnia di Maglie nei confronti di 47 soggetti, tra i quali un esponente dell’amministrazione comunale e un vigile urbano entrambi del citato comune, per documentati rapporti con il clan “Coluccia” di Noha di Galatina, operante su una vasta parte del territorio della provincia di Lecce e, in particolare, nel comune di Sogliano Cavour, metteva in evidenza una pervasiva situazione di illegalità che caratterizzava la citata amministrazione comunale. Le verifiche eseguite dall’apposita commissione d’indagine confermavano le gravi forme di ingerenza della criminalità organizzata che esponevano l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialità dell’attività dell’ente locale. Per tali ragioni, il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 27 giugno 2018, deliberava lo scioglimento del consiglio comunale di Sogliano.

-per il comune di Surbo l’operazione di servizio condotta dai Carabinieri della compagnia di Lecce nei confronti di 9 soggetti, tra i quali un esponente dell’amministrazione e un dirigente comunale di Surbo, metteva in evidenza gravi interferenze della criminalità organizzata nella gestione degli appalti pubblici conferiti dall’amministrazione comunale. Le verifiche eseguite dall’apposita commissione d’inchiesta estese ai diversi settori coinvolti nell’azione amministrativa degli organi del comune concernenti i lavori pubblici, l’urbanistica, il rilascio di licenze comunali e di concessioni demaniali, i tributi locali, l’erogazione di contributi e benefici, nonché l’opacità nel sistema delle assunzioni facevano emergere i necessari elementi per i quali il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 8 maggio 2018, deliberava lo scioglimento del consiglio comunale di Surbo.

A ciò si aggiungano, di recente, per il Comune di Carmiano a seguito dell’indagine convenzionalmente denominata “Cerchio”, un procedimento penale riguardante gravi condotte estorsive, aggravate dalle modalità mafiose, nell’ambito del quale si è contestato “l’inquinamento” dell’attività di una banca cooperativa dove alcuni soggetti, anche titolari di importanti cariche pubbliche e politiche, erano riusciti a impadronirsi delle cariche sociali e condizionare le elezioni per il relativo rinnovo del cda, ricorrendo all’aiuto di esponenti di spicco della locale associazione mafiosa (SCU) che intimidivano e minacciavano i candidati concorrenti e raccoglievano, sempre avvalendosi del potere di intimidazione, le deleghe in bianco per le votazioni da tutti i soci della cooperativa.

-per il comune di Scorrano a seguito dell’indagine convenzionalmente denominata “Tornando”, sviluppata dalla compagnia carabinieri di maglie, nei confronti di 37 soggetti sono emerse forme di condizionamento che minavano il buon andamento e l’imparzialità di settori cruciali della gestione dell’ente locale.

Inoltre sono da citare l’emissione da parte della prefettura di diverse interdittive antimafia nei confronti di ditte collegate direttamente o indirettamente con la criminalità organizzata:
-interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Lecce in data 15.03.2019 nei confronti della società Gial plast srl;
-interdittiva antimafia emessa in data 03.10.2018 dalla prefettura di Roma nei confronti della società Igeco costruzioni Spa con sede legale a Roma e sede operativa a Cavallino.

E ancora, va sottolineata la particolare attenzione dell’Arma dei carabinieri e del colonnello Zanchi verso la tutela dei lavoratori e il contrasto ad ogni forma di sfruttamento degli stessi attraverso la recente costituzione di una apposita “task force anticaporalato” che, dal giorno della sua istituzione (1.6.2019) ad oggi – grazie anche al contributo dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Lecce – ha operato 2 arresti e 11 denunce a piede libero con 27 sanzioni amministrative elevate per un totale di 93.000 euro e 1 sequestro amministrativo di 900.000 euro.
Importante citare che durante il periodo di comando del colonnello Zanchi sono state inaugurate la Compagnia carabinieri di Gallipoli e la Stazione carabinieri di Bagnolo del Salento.

L’11 novembre 2017 l’immobile destinato a sede del Comando compagnia carabinieri di Gallipoli in via Lecce ha visto il taglio del nastro alla presenza del Ministro dell’interno Marco Minniti, delle alte sfere delle due forze dell’ordine, del Capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza Franco Gabrielli. Del comandante generale dell’Arma dei carabinieri e del prefetto di Lecce Claudio Palomba, accompagnati dalle autorità civili locali.

L’11 aprile 2019 invece l’Arma dei carabinieri e l’amministrazione comunale di Bagnolo del Salento, hanno inaugurato la nuova sede del locale comando stazione dei carabinieri.

Da ricordare inoltre come il colonnello Zanchi sia riuscito a portare la Festa dei carabinieri, che si celebra ogni anno il 5 giugno, ai fasti di un tempo, schierando uomini e mezzi della benemerita nella bellissima e suggestiva piazza duomo di lecce, sempre nel rispetto della magnificenza archittetonica che esprime e adornadola con tricolori e luci rosso e blu simboli dell’arma a tripudio delle gloriosa gesta di ogni suo appartenente di ieri e di oggi.

E adesso alcuni numeri: quando il colonnello Zanchi si è insediato al comando del provinciale di Lecce l’arma dei carabinieri aveva operato 5094 denunce a pl e arrestate 554 persone. Ad un anno esatto dal suo arrivo, i suoi carabinieri, sotto la sua alta direzione, avevano denunciato 5523 persone a pl e arrestate 635. L’anno successivo erano 5692 le denunce a pl e 650 le persone arrestate; infine nell’ultimo anno le denunce a pl sono state 4905 e gli arresti 824, numeri che confermano come l’attivita’ preventiva e repressiva espressa dai carabinieri del col. Zanchi in questi anni abbiano contribuito a ridurre in maniera determinante l’indice di delittuosita’ della provincia proprio attraverso una piu’ incisiva, oculata e strategica attivita’ di controllo del territorio.

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