Attualità

Lottizzazione Torre Inserraglio, Comune pronto ad acquisire quanto mai gli è stato dato

NARDO’- La Corte dei Conti aveva già quantificato il danno erariale: un milione di euro. Ora, dopo decenni, il Comune di Nardò proverà a incassare opere e soldi, cioè quanto gli era dovuto ma non ha mai ricevuto, nell’inerzia, anche, di politica e uffici.  La storia è quella della “Lottizzazione di Torre Inserraglio”, legata a doppio filo alla vicenda di Renata Fonte. Tre mesi dopo la sua uccisione, nel 1984, la delibera che ha dato il via libera alla costruzione del villaggio turistico arrivò in Consiglio comunale : dall’atto venne cancellato il suo nome, al suo posto quello di Antonio Spagnolo, compagno di partito, primo dei non eletti, condannato perché ritenuto il mandante di quel primo omicidio di mafia che il Salento ricordi.

Martedì si ritornerà in Consiglio, ma per altro: venerdì scorso, infatti, la commissione consiliare Urbanistica ha esaminato una proposta di deliberazione per l’escussione della polizza fideiussoria da 486mila euro, che con rivalutazione monetaria ora ammonterebbero a 900mila, per la quale sono in corso i procedimenti. Poi per l’acquisizione al patrimonio di strade e servizi per il quale il Comune di Nardò da tempo ha preso in carico gli oneri, come il pagamento delle bollette dell’energia elettrica (140mila euro) nonostante un uso sostanzialmente privato, ma anche aree di verde pubblico e di riserva naturale.

A scoperchiare il pentolone è stata la denuncia fatta nel 2012 dalla proprietaria di un appartamento. Da lì le indagini della Finanza: la “Convenzione di lottizzazione” sottoscritta il 26 febbraio 1990 tra la “Villaggi Vacanze SO.VI.VA S.p.A.” e il Comune è rimasta per buona parte lettera morta. Prevedeva che la società, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, si impegnasse a realizzare a sue spese opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Le prime consistevano in vie, fognature, rete di distribuzione dell’acqua e dell’energia elettrica, illuminazione stradale, sistemazione spazi verdi: sono state sì fatte, ma risultano solo in parte formalmente cedute al Comune. Le opere di urbanizzazione secondaria dovevano consistere proprio in due piscine e sette campi da tennis, oltre a servizi coperti per lo sport. Il complesso avrebbe dovuto essere realizzato entro il 2000 e ceduto al Comune nel 2015. Nulla.

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