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Samsara, Federbalneari: dispiaciuti per la sentenza. La società: non condividiamo le motivazioni

GALLIPOLI- La decisione del Tar Lecce sul Samsara non è stata accolta con favore da Federbalneari che si dice “ dispiaciuta” e consapevole che la giustizia, nelle altre sedi, potrà accogliere pienamente le ragioni dei ricorrenti. Federbalneari Salento, rappresentata in giudizio dagli Avv.ti Leonardo Maruotti, Francesco G. Romano e Giorgio Portaluri, ha espresso “un’amara” soddisfazione poiché da un lato la sentenza chiarisce una volta per tutte che “l’esercizio dell’attività di intrattenimento danzante con somministrazione di bevande alcoliche debba ritenersi in linea di massima consentito ai titolari e gestori di concessioni demaniali marittime adibite a strutture balneari in quanto astrattamente connesse e complementari rispetto alla attività principale cui accedono, che è quella della balneazione”. Con questa decisione rimane, l’impegno di Federbalneari ad affrontare in Regione Puglia cioè la sede di discussione dell’Ordinanza balneare per ogni possibile chiarezza di interpretazione delle regole. “Resta in Federbalneari-  commenta il presidente Mauro Della Valle- l’amarezza per gli amici del Samsara per il rigetto del ricorso. Sul sacrificio della società Sabbia d’Oro attraverso il giudizio del TAR Lecce viene scongiurato il rischio di paralizzare l’intero settore degli stabilimenti balneari.

LA POSIZIONE DELLA SOCIETA’

“E’ stata condivisa l’interpretazione delle norme di sistema proposte dalla nostra difesa – è il commento della società Sabbia d’Oro a cui è stata revocata la concessione – e tuttavia è stato rigettato il ricorso proposto contro il provvedimento del Comune di Gallipoli. Pur rispettando l’operato della Magistratura amministrativa, esprimiamo la nostra non condivisione in merito alle motivazioni contenute nella sentenza, che non è ancora definitiva e comunichiamo la volontà di proporre immediato appello dinanzi al Consiglio di Stato”. È certo che in appello sarà fatto valere un punto nodale: “la stessa Amministrazione comunale e la Capitaneria di Porto non hanno mai contestato il superamento dei limiti di emissione sonore su cui invece la sentenza è basata”, rimarcano infatti dalla società, difesa dagli avvocati Danilo Lorenzo e Andrea Sticchi Damiani.

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