LECCE- L’agente artificiere Mario Vece perse un occhio e una mano nell’esplosione di una bomba a orologeria piazzata, alba di Capodanno, nelle maglie della saracinesca di una libreria nel centro di Firenze. Ora per quel tentato omicidio sono state arrestate cinque persone, cinque anarchici. E uno di loro si trovava nel Salento, a Roca, dove pochi giorni fa uno stabile a due passi dalla splendida Grotta della Poesia è stato occupato da chi ne ha fatto un centro sociale. I poliziotti della Digos di Lecce, attualmente diretti dalla dottoressa Lucia Cundari, hanno arrestato all’alba, facendo irruzione nello stabile “La Caura”, Pierloreto Fallanca, 30enne della provincia di Teramo, già noto alle forze dell’ordine. Con lui c’erano altre sei persone salentine, anch’esse già note.È stato fermato mentre, a Firenze e a Roma, l’Antiterrorismo, insieme alla Digos fiorentina, eseguiva altri sette provvedimenti. Altre quattro persone per i fatti di Capodanno, e tre -di cui due donne- per il lancio di molotov, avvenuto il 21 aprile, contro la caserma dei carabinieri di Rovezzano. Da Firenze hanno chiesto la collaborazione dei colleghi di Lecce che, dopo un’attività di attenta osservazione, hanno individuato il nuovo “ritrovo” a Roca e anche il soggetto da fermare. Sui social girava già questo annuncio, con il quale si invitavano antagonisti e narchici di tutta Italia nel nuovo “sazio reso disponibile”. “Il rischio -ha detto il questore di lecce Laricchia- è che, senza adeguati controlli, il Salento possa diventare meta di questi criminali”. Intanto l’agente Vece è tornato in servizio.
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