PORTO CESAREO- Il Tar di Lecce ha dato il via libera al Pug di Porto Cesareo, approvato nel 2012, ma intralciato da decine di ricorsi. La causa è cominciata nel 2012, quando il Comune difeso dall’avvocato Pietro Quinto, ha depositalo le osservazioni. La precedente regolamentazione urbanistica risaliva addirittura al 1974. I Giudici Amministrativi leccesi hanno respinto il ricorso proposto da alcuni cittadini proprietari di una vasta area ricadente all’interno del territorio comunale che si erano opposti al P.U.G., “colpevole” – a loro dire – di avere vincolato quell’area alla conservazione e all’incremento della naturalità, così eliminando ogni possibilità di edificazione. Tra l’altro, il P.U.G., nel fotografare una realtà caratterizzata dai noti problemi di abusivismo edilizio e di eccessiva consumazione di suolo, ha una impronta spiccatamente conservativa.
Proprio per questo il P.U.G., più di ogni altro strumento urbanistico comunale, suscitava lo scontento di molti cittadini che aspiravano al riconoscimento della edificabilità dei propri terreni. Nel ricorso i proprietari si opponevano al Piano, lamentando come non fosse giustificata la scelta di destinare la loro zona solo alla conservazione della naturalità, tanto più che quell’area in passato era stata interessata da un progetto di parcheggio pubblico che però era stato abbandonato dalla stessa amministrazione.
Nella sentenza il TAR, accogliendo le tesi difensive degli Avv.ti Pietro e Antonio Quinto, ha dichiarato infondate tutte le contestazioni dei ricorrenti, respingendo l’impugnativa e ricordando che rientra nei poteri del Comune imporre vincoli di inedificabilità per ragioni ambientali
