LECCE- Le spade del Nuovo centrodestra e di Forza Italia, impugnate da uomini che vestono la stessa divisa del partito popolare europeo, dovrebbero essere rivolte verso il campo avversario, ma la partecipazione degli alfaniani alle larghe intese firmate Matteo Renzi, e l’opposizione degli azzurri, sempre più spesso – in piena campagna elettorale – fa sì che le lame dei due partiti si scontrino. E sono scintille in grado di far divampare un incendio. Agli strali contro Fitto di Massimo Cassano, sottosegretario al Lavoro e plenipotenziario del Nuovo Centrodestra in Puglia, replica l’europarlamentare uscente di Forza Italia, e ricandidato in vista del voto del 25 maggio, Raffaele Baldassarre. Che non le manda a dire.
Restando in quota opposizioni, è al vetriolo la risposta del Movimento 5 Stelle alla capolista PD Pina Picierno, reduce dal tour salentino, che ha accusato i pentastellati – tra gli altri addebiti mossi in proiezione europea – di non aver neppure scelto il gruppo al quale si iscriveranno a Bruxelles. E ha rivendicato, in chiave nazionale, l’importanza degli 80 euro in più in busta paga fortemente voluti dal premier.
La replica dei grillini è del capogruppo al Senato Maurizio Buccarella che rispetto al nodo della famiglia europea di cui faranno parte i 5 Stelle parla di un “problema di targhe che non ci appassiona”. Evidentemente sta a cuore di un partito che esibisce trofei e sceglie lo specchietto per le allodole delle 5 capolista donne. Ci iscriveremo al gruppo di forze che intenderà ridiscutere la linea di austerity che sta soffocando i paesi più in difficoltà, a partire da quelli dell’area meridionale del continente.
Quanto agli 80 euro – chiude Buccarella – è il Censis, non il Movimento 5 Stelle a ritenere insufficiente l’impatto dell’aumenmto in busta paga, che resta solo una trovata elettorale