Politica

Crisi a Palazzo Nervegna, il 4 gennaio vertice verità

BRINDISI- Crisi politica al Comune di Brindisi, la data da segnare sul calendario è quella del 4 gennaio quando, cioè, come da striminzito comunicato stampa inviata dal sindaco Mimmo Consales, si terrà l’atteso vertice di maggioranza chiamato a risolvere la bagarre politiche di queste ultime settimane. Il nodo, resta sempre la giunta.
Da azzerare, come chiesto dai centristi e da Massimo Ferrarese in persona, o da “rimpastare” secondo dinamiche non ancora ben definite.

Una sorte di braccio di ferro interno alla maggioranza ma anche, sembrerebbe, nello stesso partito democratico dove il gruppo consiliare dovrà vedersela con la posizione assunta, invece, dai nuovi vertici provinciali. Nel frattempo, il centrodestra, fino ad ora piuttosto silenzioso e, anche in tempi non sospetti, tutto sommato tenero nei confronti del sindaco, rompe gli indugi e promuove la mozione di sfiducia.

Siamo stanchi di tutti i balletti ai quali assistiamo ormai giornalmente- scrivono i capigruppo del centrodestra brindisino- Dopo le imbarazzanti e innumerevoli inchieste giudiziarie, l’Amministrazione Consales si caratterizza da litigiosità interne e vere e proprie lotte per accaparrarsi il potere. Assessorati, presidenze nelle partecipate, piano urbanistico e strategie elettorali sono al centro dei loro pensieri senza che alcun problema cittadino sia davvero risolto”.

Il tutto, secondo Forza Italia, Puglia Prima di Tutto, Movimento Regione Salento, Futuro e Libertà e Brindisi Avanti Veloce, a scapito dei cittadini.

“Se vogliono continuare ad affossare la città con la loro presenza- scrivono i capigruppo di centrodestra -vorrà dire che presenteremo una mozione di sfiducia motivata e faremo in modo di sostenerla anche con la firma dei cittadini attraverso una vera e propria mobilitazione popolare. Stanno gestendo questa crisi politica nelle segreterie personali mentre la città, e tutti i problemi che avevano promesso di risolvere, restano ai margini”.

Insomma, subito dimissioni e tutti a casa. E poi, questo dice l’opposizione, si vada la voto in primavera.

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