Cronaca

Processo Vantaggiato, il racconto dell’inferno senza lo stragista

BRINDISI   –    Il boato, le urla, il fumo, le ragazze ferite. Nell‘aula ‘Metrangolo’ del Tribunale di Brindisi, si rivivono i tragici momenti dell’attentato alla ‘Morvillo Falcone’. Le parole dei testimoni rimbombano nella mente di Massimo e Rita Bassi, i genitori di Melissa, che ascoltano dalla prima fila con la consueta compostezza.

Ma questa volta dietro le sbarre non c’è Giovanni Vantaggiato, reo confesso della strage del 19 maggio.

Come preannunciato dal suo difensore, l’imprenditore di Copertino diserta la terza udienza del processo a causa delle “precarie condizioni psico-fisiche”.

Tutta finzione, secondo Selena Greco e Azzurra Camarda.

L’esame dei teste inizia proprio da lei: Azzurra descrive gli attimi prima e dopo l’esplosione della bomba: il tragitto in autobus  e l’arrivo a scuola in compagnia di Melissa, la luce del semaforo e il cassonetto vicino all’istituto. Poi i ricordi si interrompono e  si riaccendono nel momento del risveglio. “Ero per terra, piena di sangue – racconta la 17enne al PM Guglielmo Cataldicredevo fosse un incidente oppure un sogno. Nelle settimane precedenti – aggiunge la studentessa – abbiamo notato un uomo seduto ai giardinetti, con un giornale in mano, che si guardava intorno con fare sospetto”.

Sono più di 15 i testimoni ascoltati dalla Corte presieduta da Domenico Cucchiara: il figlio della proprietaria del chiosco ‘Il panino dei desideri’, alcuni dipendenti della ‘Monteco’ e della ‘Multiservizi’, persone rimaste coinvolte nell’attentato e non solo.

Gianluca Altavilla, la notte del 19 maggio, intorno alle 2, percorreva in auto via Galanti, la strada che costeggia la scuola. A ridosso del cartellone pubblicitario ha notato un uomo affaccendato nelle vicinanze di un cassonetto della spazzatura. La descrizione è abbastanza dettagliata: brizzolato, intorno ai 60 anni, alto circa 1,65 e ben vestito.

Nel corso dell’udienza, altri testimoni tornano sul particolare del bidone, perchè posizionato in un luogo insolito, e molti si soffermano sulla scena del dopo attentato: i libri per terra, il fuggi fuggi generale, l’arrivo dei soccorsi e quei corpi anneriti distesi sull’asfalto.

Nella quarta udienza si procederà con l’esame della seconda tranche di testimoni indicati dalla Pubblica Accusa.

 

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