SAN CATALDO-Ad uno ad uno gettano in mare i colli di marijuana e poi si danno alla fuga. O almeno ci provano, prima di essere bloccati dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e dal Gruppo Aeronavale di Taranto. In manette finiscono due scafisti di Valona, di 48 e 30 anni.
Succede ancora, a meno di 48 ore dall’ultimo ingente sequestro di droga in mare. Succede per la quarta volta dall’inizio di questo 2017, che ha visto bloccare in questo modo 6 tonnellate di questo stupefacente. Succede di nuovo al largo di San Cataldo, perché la via della marijuana è sempre la stessa, il Canale d’Otranto, l’ingresso principale dell’erba albanese in Europa, via Salento.Sul gommone lungo sette metri, i due albanesi avevano 28 colli di varie dimensioni, tutti recuperati in mare, del peso complessivo di 506 kg. Avrebbero fruttato al dettaglio oltre 5 milioni di euro all’organizzazione criminale.
È andata male, per loro: durante le operazioni di pattugliamento del basso Adriatico, i finanzieri hanno sorpreso i trafficanti che, come da copione, hanno cercato di darsela a gambe levate, liberandosi di tutto il carico per essere più veloci. Da qui il breve e movimentato inseguimento in mare, con l’abbordaggio dell’imbarcazione a circa 25 miglia al largo della marina leccese. Preziosa, anche in questo caso, la collaborazione operativa ed investigativa con le Autorità di polizia albanesi, tramite il Nucleo di Frontiera Marittima della Guardia di Finanza di stanza a Durazzo.
