Politica

I big ai giovani Pdl: “Ok a primarie e resoconto politico”

LECCE – Tra il “sì, certo” e il “forse, vediamo”: alla lettera provocazione dei giovani del Pdl della provincia di Lecce, rappresentati da  Nicola Donno e Giacomo Palese, rispettivamente Presidente e Coordinatore provinciale della Giovane Italia Salento, i senior del Pdl rispondono sì. In sostanza i due dirigenti della giovanile di partito avevano chiesto due cose, visto il rinfocolarsi del dibattito sulle prossime politiche, tra posizionamenti, candidature papabili e esponenti politici che sgomitano.

Come prima cosa avevano presentato il conto ai parlamentari: facciano il resoconto della loro attività parlamentare in un appuntamento pubblico e vediamo se hanno meritato la conferma.

Seconda richiesta: uno strumento aperto alla base per selezionare i vertici. Come dire: primarie interne per decidere chi si piazza nell’agognato listino bloccato, quello che garantisce – o dovrebbe farlo – l’ingresso in Parlamento. Due richieste promosse da un big del partito come Alfredo Mantovano.

A Mantovano fa eco Saverio Congedo che da un lato giudica una pungente provocazione la richiesta di resoconto politico (è uno dei pochi distinguo tra i molti silenzi dei big del partito). Ma dall’altro promuove l’idea di una consultazione interna per comporre secondo criteri meritocratici e dal basso la lista bloccata. “Un ragionamento valido – avverte Congedo – a legge elettorale invariata, cioè a meno che il Parlamento vari una nuova norma con le preferenze”.

Stessa avvertenza per il Coordinatore Pdl della Provincia di Lecce Antonio Gabellone: l’auspicio è comune, quello di cambiare la legge elettorale. Ma a legge invariata, gabellone promuove sia il resoconto sia le primarie.” Giusta l’esigenza dei giovani di chiedere conto agli eletti – dice Gabellone – e giusta anche la richiesta di uno strumento per selezionare dal basso gli eletti”. Se siano primarie o altri strumenti il coordinatore provinciale non lo dice. Ma chiarisce l’obiettivo: “Ci sono tante posizioni consolidate che rischiano di sfavorire il rinnovamento – dice – come pure ci sono tante possibili nuove energie che starebbero bene in lista”.

E allora, se la legge elettorale rimane questa, serve aprire la selezione dal basso. Rinnovamento, questa è la parola chiave che fa tremare molti affezionati alle poltrone in Parlamento. Non sembra impensierito il deputato Ugo Lisi: “Ho dalla mia l’attività parlamentare, intensa e mirata al territorio – dice – e la giovane età, sono poco più che 40enne. Il rinnovamento e la meritocrazia possono solo aiutarmi”, assicura. Bocche cucite, invece, tra i più agè della restante pattuglia parlamentare pidiellina.

La scossa si fa sentire, non solo dentro il partito, ma anche fuori: non è un caso che a distanza di poche ore a plaudire alla presa di posizione dei giovani del Pdl siano altri giovani, quelli del Movimento Regione Salento: “Parlamento fa rima con rinnovamento”, dicono Giulio Serafino e gli altri, sottolineando di fatto che rinnovamento è delle persone, non delle cariche e che sostituire i parlamentari con consiglieri regionali, assessori o altri inossidabili esponenti politici, più che rinnovamento è gioco dei quattro cantoni tra Lecce, Bari e Roma.

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