BARI – Basterebbe far confluire la preesistente fondazione nella nuova, per permettere al grande patrimonio che ha lasciato Tito Schipa di essere valorizzato ancora di più. Eppure da 20 mesi questo non avviene. Lo stallo in cui si trova la nuova Fondazione Tito Schipa istituita per legge dal Consiglio regionale il 26 luglio del 2023, è dovuto a motivi esclusivamente politici, non certamente tecnici. A spiegarlo è stato il direttore del Dipartimento Cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno, audito nella VI Commissione consiliare su richiesta del proponente della legge, il capogruppo de La Puglia Domani Paolo Pagliaro. Proprio Patruno ha spiegato che assorbire la vecchia fondazione, che solo ora sembra essere riuscita a mettere i conti in ordine, nella nuova è una opportunità che va nell’interesse pubblico.
Tutti problemi, ha fatto notare il capogruppo Pagliaro, già previsti e affrontati nel lungo anno di lavoro di stesura della legge. E che ora rispuntano. Ecco perché l’appello a tutte le parti in campo, è a concentrarsi sull’obiettivo unico di interesse generale: il recupero, la ricerca, la valorizzazione della vita e delle opere – anche grazie al centro di ricerca e al museo – del grande usignolo di Lecce, a cui Il mondo già tributa una stella nella Walk of fame di Holliwood.
