Cronaca

Udienza omicidio Basile, il pentito smonta la pista mafiosa

LECCE-  Nessuna pista mafiosa per l’omicidio di Peppino Basile, il consigliere dell’Italia dei valori ucciso davanti alla sua abitazione di Ugento nel giugno del 2008.
A parlare di un omicidio legato alla criminalità organizzata era stato il pentito Massimo Donadei, 36enne di Parabita, attualmente in una località segreta e ascoltato in videoconferenza, nell’udienza che vede come imputato Vittorio Colitti senior.

Il riferimento si trova in un passaggio di una lettera inviatagli da Giorgio Pio Bove in cui il 28enne chiedeva di dare una lezione ad un giovane che infastidiva la sua ragazza. Nella frase si legge: “Da Parabita deve sparire, altrimenti quando esco gli do una lezione e gli farò fare la fine degli albanesi di Basile!!!…Mangime per i pesci”.

A convocarlo come teste è stato il legale di Colitti, Francesca Conte, ma Donadei ha smontato qualsiasi nesso con una presunta organizzazione di albanesi collegata all’omicidio Basile: si sarebbe trattato, secondo il pentito, solo di una dimostrazione di forza. Prossima udienza il 2 dicembre.

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