Politica

Gentile: “Valgo 150mila voti”. Prima “minaccia” il Pd e poi vira su Emiliano

BARI- Prima l’ipotizzato endorsement per Dario Stefàno, poi la minaccia: “Valgo 150mila voti, voglio rispetto”. Infine l’ufficialità, “Sostengo Michele Emiliano”. Elena Gentile, europarlamentare del Pd, conclude così una lunga e tortuosa giornata nella quale sembrava aver messo a ferro e fuoco il suo rapporto col Partito.

In mattinata, infatti, aveva frenato sull’intenzione di sostenere Dario Stefàno. “Non gioco partite parrocchiali, ma gioco con la maglia della nazionale. Sceglierò chi non metterà in dubbio il buon governo di questi ultimi 10 anni e chi sarà chiaro sul perimetro della coalizione”. Tutte frecciate al segretario che spesso si dimostra critico nei confronti del governatore Vendola e che spesso ammicca alla società civile “sebbene – ha detto contrariata la Gentile – non si può comprendere in questa chiunque, anche chi passa da destra a sinistra come nulla fosse”. “Emiliano mi ha ferita nelle alleanze per le provinciali a Foggia”, aveva concluso in mattinata, prendendo tempo sulla scelta del candidato da sostenere.

Insomma un rapporto teso. Non diverso da quello con l’altro candidato democratico Guglielmo Minervini. “Mi ha delusa”, aveva detto. Voleva tornare in Puglia la Gentile, ma la sua candidatura era stata stroncata dalle regole delle primarie che Minervini non l’ha aiutata a cambiare, supportandola nella battaglia.

Ecco perché anche il secondo candidato del suo partito non aveva guadagnato sostegno incondizionato. Ma il Pd è pur sempre la sua casa. ed ecco che un pranzo chiarificatore con il segretario Michele emiliano la fa capitolare. “In bocca al lupo a stefano ma la maglia è la maglia” e in questo caso non è quella della nazionale ma quelal della squadra.

“Ieri era con Stefàno, oggi è con Emiliano, domani dichiarerà il suo appoggio alla mia candidatura” replica a stretto giro Minervini a cui non va giù la critica mossa dall’eurparlamentare. “Tanto fino a quando questo balletto si ferma dentro il centrosinistra non è nulla di grave. E anche la sua delusione nei miei confronti passerà. Elena – ha concluso Minervini – sa bene che mi piace ragionare della Puglia e non di carriere e ambizioni personali”

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