Cronaca

Asl: bilancio a rischio, nonostante gli utili. Ecco i numeri

LECCE- Chiuso con un utile sì, ma ugualmente a rischio: è il paradosso del bilancio 2013 della Asl di Lecce, che ha ottenuto il “parere non favorevole” del collegio dei revisori dei conti e che ora è nelle mani della Regione Puglia, da cui dipenderà il via libera o lo stop all’approvazione finale.
Il parere, trasmesso anche al Ministero della Salute, punta l’indice su alcune voci di spesa per un ammontare complessivo di 14.661.987 euro. È questa la cifra contestata di un bilancio che in totale ha un valore di 1 miliardo e 600 milioni di euro. Sotto la lente ci è finita la voce “oneri straordinari”, composti da tributi derivanti da anni precedenti e soprattutto da “sopravvenienze passive”, vale a dire costi non previsti ma che si sono aggiunti strada facendo.

Erano spese improvvise? Non per i controllori, che segnano con la penna rossa il dato: “Dall’analisi delle componenti che hanno determinato tale rilevante voce – si legge nel parere – è emersa la presenza di valori inerenti a oneri di competenza di anni pregressi non imprevedibili, circostanza già segnalata nella relazione di bilancio del 31 dicembre 2012”. Insomma, è un addebito sulla formazione dei documenti contabili, tanto da far emergere “evidenti necessità di organizzare in maniera più evidente la procedura di registrazione e contabilizzazione”.

Eppure, è un errore che potrebbe in teoria costare caro. Ma a cosa sono serviti gli oltre 14 milioni di euro messi in discussione e il più importante campanello d’allarme?

Dalla direzione di via Miglietta spiegano che una parte di quel dato è inevitabile, in quanto è figlio di debiti derivanti dalla fusione tra le vecchie Asl Le1 e Le2. Quest’anno, però, c’è in aggiunta dell’altro: l’azienda ha dovuto sborsare circa 7 milioni di euro per coprire anticipazioni fatte nel 2010 e 2011 dalle compagnie di assicurazione per responsabilità civile verso terzi.

Nodi che vengono al pettine e che mettono in forse lo sforzo fatto finora: la spesa per il personale è diminuita del 3,6 per cento, ma resta la più importante, pari a oltre 397 milioni di euro; cala anche quella per la farmaceutica, pari a 134 milioni di euro. Impennata, invece, per i dispositivi medici, che comprendono le protesi e gli ausili, ad esempio. Rispetto al 2012, c’è un aumento di quasi mezzo milione di euro.

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