Cronaca

Porto Miggiano, sequestro bis

PORTO MIGGIANO- Sequestro bis per Porto Miggiano: lo stanno eseguendo proprio in queste ore gli uomini del Nipaf del Corpo Forestale e del comando stazione di Tricase. Il gip Vincenzo Brancato ha accolto la richiesta dei pm Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro di trasformare il precedente sequestro probatorio in preventivo. Consegnate le relazioni dei periti della Procura, infatti, è emersa la necessità di conservare i sigilli a causa del pericolo crollo ancora presente sulla falesia, nonostante i lavori di consolidamento da 3 milioni di euro. Inoltre, i consulenti hanno sottolineato il fatto che le piattaforme realizzate ai piedi della cala sono da considerarsi abusive, in quanto non previste nei progetti autorizzati.

A causa del grave danneggiamento del costone, il gip ha confermato il sequestro anche delle aree sovrastanti la baia.

È stato nominato custode giudiziario il sindaco Salvatore Bleve, che proprio nei giorni scorsi, in seguito alle proteste dei residenti, aveva chiesto al procuratore generale Giuseppe Vignola la rimozione del pm Mignone per presunta inerzia nelle indagini. In verità, a fine luglio sono state ascoltate come persone informate sui fatti i tecnici dei diversi enti che hanno rilasciato le autorizzazioni. Ora si è in attesa dell’avviso di conclusione indagini.

Il sindaco, nel frattempo, dovrà vigilare nell’impedire l’accesso all’area da parte dei bagnanti. Alla luce dei sit in dei cittadini, che rivendicano la “liberazione” della cala, appare scontato il ricorso al Tribunale del Riesame da parte del Comune di Santa Cesarea Terme al fine di ottenere la rimozione dei sigilli

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