Politica

Pd, Emiliano nel Salento per “mettere in riga le minoranze”

BARI- Michele Emiliano prova a mettere tutti in riga per preparare la sua marcia verso il governo della Puglia. Per raggiungere l’obiettivo ha bisogno di un Pd unito, che si presenti alle primarie con al massimo due candidati. La decisione sulle regole da adottare sarà, quindi, fondamentale.

Le regole del gioco saranno esaminate mercoledì 16, al tavolo di coalizione di centrosinistra: si parte dal codice etico, rifacendosi alla legge Severino, poi sarà necessario che il candidato “abbia aderito a una cultura di centrosinistra”, come ha più volte spiegato Procacci e, naturalmente, per presentare la candidatura, sarà necessario fissare una soglia di firme da raccogliere. Prima del tavolo di coalizione Michele Emiliano si farà vedere a Tricase, lunedì, per l’assemblea provinciale di “riflessione elettorale”, più volte rimandata, perché – secondo alcune indiscrezioni – ha voglia di mettere in riga la minoranza guidata da Salvatore Capone e Teresa Bellanova. I due parlamentari, subito dopo le europee, hanno tolto la scena alla segreteria provinciale, convocando un’affollata riunione di riflessione sui risultati, dove non sono state risparmiate critiche alla segreteria Piconese per la disfatta di Copertino.

Intanto, la diatriba sulla “poltroncina” della Provincia va avanti, anche se si tratta di una carica che durerà il tempo che Renzi introduca la riforma costituzionale che dovrebbe abolire definitivamente l’ente, con un disegno di legge 1429/ 14 che ora è all’esame della Commissione competente. Nel Pd anche su quest’argomento continua il braccio di ferro tra sostenitori e detrattori della segreteria provinciale. Foresio e alcuni sindaci hanno criticato la scelta di portare avanti le trattative per le nomine al chiuso, qualcuno ha anche chiesto le primarie. Piconese, dopo aver specificato che sarebbe ridicolo fare le primarie anche per questa nomina, ha spiegato che la decisione sarà partecipata e che la discussione è aperta.

I nomi in campo sono sempre quelli di Cosimo Durante e del segretario provinciale, ma proprio questo non scende giù a chi ha polemizzato: qualcuno dice che si tratta sempre degli stessi nomi a cui dare un contentino. Nel centrodestra sono sicuri, invece, che con il voto ponderato il “presidentino” sarà uno di loro, ma le trattative vanno avanti. Gabellone potrebbe rinunciare a fare il bis, per concentrarsi sulle regionali: in questo caso il posto spetterebbe o a Gianni Stefano o a Paolo Perrone, come sostengono alcuni dirigenti del partito. 

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