Cronaca

Lumas, il rettore conferma: “Non interessato all’immobile”. Il contratto verrà sciolto

LECCE- Adesso c’è la risposta ufficiale sul caso della Lumas. Quell’immobile non interessa all’Università del Salento. La risposta del rettore Vincenzo Zara alla richiesta del sindaco è chiarissima: “Il Cda dell’Università del Salento ha deliberato che non sussiste alcun interesse a utilizzare lo spazio di 400 metri quadrati all’interno dell’immobile dell’ex Convento dei Teatini”.

Il rettore conferma di non essere interessato a sfruttare l’immobile, che oggi viene utilizzato da un’associazione senza scopo di lucro che si occupa di formazione: totale rispetto, dunque, della deliberazione del Consiglio di amministrazione. La decima Commissione, Controllo e Gestione, presieduta da Antonio Rotundo, acquisita la risposta, è tornata a riunirsi per risolvere definitivamente il caso balzato agli onori delle cronache dopo l’intervento del consigliere di opposizione, Carlo Salvemini. In commissione sono stati convocati dirigenti e responsabili dell’avvocatura.

La storia della Lumas è semplice: nel 2009 è stato siglato un protocollo d’intesa tra Comune e Unisalento; nel 2010 è stato concesso l’uso gratuito dei Teatini per una durata triennale. Tre anni dopo, le cose cambiano, perché 4 docenti dell’università danno vita alla Lumas, associazione senza scopo di lucro che si occupa di formazione, e ottengono la proroga del comodato gratuito per altri 3 anni.

Concedere quel bene a titolo gratuito ad un’associazione, senza gara, per tutti i consiglieri è uno spreco, ecco perché il Comune di è mosso per fare chiarezza, chiedendo se effettivamente l’Università avesse interesse. Se ci fosse stato un interesse da parte dell’Unisalento, tutto sarebbe stato diverso e il comodato d’uso gratuito avrebbe avuto una ratio nella necessaria collaborazione tra enti e nella necessità di dare spazio alle iniziative culturali dell’università salentina. Il dottor Rollo, dirigente del Comune di Lecce, ha già inviato formale richiesta alla Lumas in cui si chiede di liberare con urgenza i locali. I responsabili dell’associazione ne hanno preso atto e hanno chiesto a Perrone di restare nell’immobile, convertendo il comodato d’uso gratuito in un contratto di affitto a titolo oneroso.

 

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