Cronaca

Discarica Vergine, l’Arpa: “I miasmi responsabili dei disturbi alla salute”

LIZZANO- I miasmi della discarica Vergine, le concentrazioni di solfuro d’idrogeno e biogas sprigionate nell’aria “possono essere responsabili di disturbi reversibili alla salute e, comunque, di effetti negativi per la qualità della vita della popolazione esposta”. A metterlo nero su bianco è l’Arpa Puglia, dopo la campagna di monitoraggio condotta tra giugno e luglio 2013. Nella relazione finale, le conclusioni definite “allarmanti” dal gip Valeria Ingenito, che ha emesso il decreto di sequestro preventivo, richiesto dal pm Lanfranco Marazia ed eseguito nelle scorse ore dai carabinieri del Noe di Lecce.
È stato svelato ogni arcano, secondo gli inquirenti. Soprattutto quello relativo ai continui, preoccupanti malesseri avvertiti dai bambini di Lizzano, alle prese con disturbi di vario genere soprattutto alle vie respiratorie. Tutto documentato nelle certificazioni sanitarie depositate in Procura a corredo di 800 esposti a firma di altrettanti cittadini, specie genitori dei bimbi. Stando a quei certificati medici, “stati di malessere e patologie più o meno gravi sono riconducibili ai miasmi provenienti dal sito della discarica”.

“Ora il dato è inequivocabile”, dice Angelo Del Vecchio, al timone di AttivaLizzano, l’associazione che con le sue denunce ha dato la stura all’inchiesta che ha portato al sequestro da 300 milioni di euro. Non si vuole abbassare la guardia, il 23 febbraio i cittadini scenderanno comunque in piazza. “Finora- continua Del Vecchio- ci si è palleggiati il problema. La Vergine diceva che le puzze potevano provenire anche da sud, dal depuratore. Adesso sappiamo che non è così”.

Le relazioni dei tecnici della Procura di Taranto hanno attribuito alla discarica “la principale (se non esclusiva!) responsabilità dei fenomeni odorigeni molesti che da anni affliggono l’abitato di Lizzano”, com’è riportato nel decreto di sequestro. È stato possibile assolvere il depuratore, infatti, in base allo studio dei venti.

I disturbi respiratori, i bruciori agli occhi, la secchezza della gola, le nausee, il vomito sono i malori con cui hanno avuto a che fare soprattutto gli scolari della scuola primaria Anna Frank, collocata a valle rispetto all’impianto di contrada Palombara. Lì, lo scorso anno, i genitori hanno minacciato di ritirare i figli da scuola, perchè le aule si trasformavano “in camere a gas”, racconta Del Vecchio.

Tutta colpa dell’impianto “non sufficiente” per la captazione del biogas, ma anche della carenza della piattaforma di “trattamenti di inertizzazione dei fanghi”, la mancanza che renderebbe la discarica “non conforme all’autorizzazione ricevuta in sede regionale”.

È anche per questo che il sindaco di Lizzano, Dario Macripò, annuncia già che il Comune si costituirà parte civile nel processo penale che potrebbe aprirsi a carico di Pasquale Moretti, responsabile tecnico dell’impianto. “Atto indiscutibile”, conferma.

 

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