Cronaca

Ilva, decalogo di Legambiente per Ronchi

TARANTO- Legambiente ha incontrato oggi il sub Commissario Edo Ronchi, esprimendo la sua forte preoccupazione per la dilatazione dei tempi e per il reperimento delle risorse per ammodernare l’impianto di Taranto.
Legambiente ha posto a Ronchi dieci richieste sulle questioni più urgenti da affrontare.Il documento con le 10 richieste è consultabile al link:  http://www.legambientetaranto.it/index.php/industria/item/244-ilva-da-legambiente-al-subcommissario-ronchi-dieci-richieste-preoccupazione-per-la-dilatazione-dei-tempi-e-per-il-reperimento-delle-risorse.html

“Siamo molto preoccupati per la dilatazione dei tempi degli interventi previsti e per il reperimento delle risorse economiche a disposizione del commissario, per procedere urgentemente e concretamente all’ammodernamento radicale dell’Ilva. Taranto ha un urgente bisogno di rinascere e per farlo è fondamentale trasformare l’impianto siderurgico obsoleto e inquinante di oggi in un polo che possa diventare un esempio sul fronte dell’innovazione tecnologica, della tutela ambientale e della salute dei cittadini. pertanto auspichiamo che con il commissariamento si volti davvero pagina rispetto alla gestione della famiglia Riva e si proceda al più presto all’inizio dei lavori”. Questo il commento di stefano Ciafani, voice presidente nazionale di legambiente in occasione dell’incontro svoltosi oggi pomeriggio con il subcommissario Edio Ronchi presso il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. 

Nel corso dell’audizione Legambiente ha presentato un documento nel quale fa il punto sulle dieci questioni più urgenti da affrontare per l’ammodernamento dell’Ilva e per il risanamento ambientale del territorio di Taranto.

“Sono tanti i motivi delle nostre preoccupazioni, vista la grave situazione ambientale e sanitaria nel tarantino – dichiarano Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rispettivamente presidente di Legambiente Puglia e del circolo di Taranto –. Il balletto di cifre sulle risorse necessarie per i lavori di ammodernamento dell’Ilva, i ritardi sui tempi di intervento tra il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale del 2012 e il decreto di commissariamento del 2013, il depotenziamento della valutazione del danno sanitario per ottenere la modifica dell’Aia, il destino incerto di alcuni impianti a maggior impatto ambientale. Ed ancora la necessità di avere una gestione trasparente delle discariche interne al sito e l’urgenza delle bonifiche. Vorremmo dalla struttura Commissariale dell’Ilva risposte puntuali ai nostri dieci quesiti per essere rassicurati che con il Commissariamento si possa davvero cambiare passo rispetto alla gestione dilatoria della famiglia Riva, oggetto delle indagini e azioni messe in campo dalla magistratura negli ultimi anni”.

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