Cronaca

Arsenale in casa, piantagione in giardino: 36enne ai domiciliari

CAMPI SALENTINA- Al termine dell’udienza di convalida dell’arresto di Leonardo Borelli, 36enne di Campi Salentina, dipendente presso il locale canile,  la Dott.ssa Antonia Martalò, ha deciso di “mitigare” la richiesta del p.m., Dott. Negro, il quale chiedeva l’applicazione della custodia cautelare in carcere, concedendo gli arresti domiciliari.

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Lecce, durante un servizio di controllo, ha rinvenuto e sequestrato all’interno dell’abitazione di Borelli: una piantagione di marijuana con 21 piante alte due metri, irrigate con sistema a goccia, controllate a vista con telecamere a raggi infrarossi collegate con la sua camera da letto; una botola scavata nel terreno che serviva a nascondere la marijuana già estirpata.

Borelli, soggetto incensurato (al contrario di quanto dichiarato nella conferenza stampa dai finanzieri), ha riconosciuto di aver coltivato le piante di marijuana per uso personale, in quanto assuntore e, con riferimento alla presunta violazione del posto di blocco, ha sostenuto di non aver riconosciuto i finanzieri, in quanto gli stessi erano in borghese e non vi era illuminazione  esterna sufficiente. Credendo di essere rapinato, allora, sarebbe fuggito  con lo scooter verso la stazione dei carabinieri per poi fermarsi in prossimità dell’ingresso, per sentirsi tutelato. Solo a quel punto gli agenti avrebbero esibito la paletta e si sarebbero identificati.

Borelli, allora, a seguito delle domande dei militari, ha confessato di avere delle piante di marijuana in casa e si è diretto  con loro presso l’abitazione, dove è stato anche rinvenuto un arsenale d’armi, buona parte delle quali regolarmente denunciata.

L’indagato ha dichiarato di possedere quelle armi in quanto collezionista.

Per quanto concerne il sistema di videosorveglianza, ha chiarito che l’intera abitazione è videosorvegliata e non solo la zona in cui vi erano le piante.

Le somme di denaro rinvenute durante il servizio di controllo, ossia 7 mila euro in contanti ed un prezioso lingotto in oro, stando a quanto dichiarato dall’indagato, sarebbero il frutto del lavoro svolto presso il canile di famiglia.

Borelli è difeso dall’ Avv.  Giulio Insalata e dall’Avv. Francesco Vergine.

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