Cronaca

Dopo la vernice, le fucilate: ancora nel mirino l’abitazione del boss Verardi

MERINE (LE) – Domenica l’esplosione della bomboletta spray, che ha ricoperto la facciata della sua abitazione di un inquietante rosso sangue, lunedì l’incendio dello zerbino di casa, infine ieri notte, l’ultimo avvertimento a colpi di fucile. È l’escalation di episodi ai danni dell’abitazione dell’ex convivente di Alessandro Verardi, 34enne di Merine, ex latitante e da un paio di mesi collaboratore di giustizia, una decisione che a quanto pare, non deve essere andata giù a qualcuno.

La notte scorsa, intorno alle 1,30, due individui hanno raggiunto in scooter la villetta dell’ex compagna di Verardi in via Abruzzi civico 2  a Merine ed hanno fatto fuoco per sei volte, indirizzando la canna del fucile verso l’alto, contro il balcone prospiciente l’abitazione.

È probabile che dietro questo avvertimento a fucilate ci sia proprio l’intenzione del boss della Sacra Corona Unita di vuotare il sacco e collaborare con gli organi inquirenti.

Ma il raid dei due malviventi pare non sia passato inosservato. Qualcuno nelle vicinanze, infatti, avrebbe notato i banditi in azione, scorgendoli mentre, coperti da casco integrale, dopo avere esploso i colpi di fucile, si davano alla fuga.

Sul posto, dopo l’allarme lanciato dalla donna, sono accorsi i carabinieri della Compagnia di Lecce, del nucleo investigativo ed il personale della scientifica. L’arma usata sarebbe un fucile da caccia calibro 12. I militari, inoltre, hanno rinvenuto e posto sotto sequestro tutte le cartucce, oltre ad una settima rimasta inesplosa, forse perduta dagli attentatori. L’ex compagna, intanto, ha ribadito di avere preso le distanze dall’ex latitante di Merine, coinvolto con altre 65 persone nell’‘operazione Augusta’, con la quale i carabinieri del Ros, il reparto operativo speciale, smantellarono un’organizzazione mafiosa dedita al traffico di sostanze stupefacenti ed alle estorsioni.

Come detto, si tratta del terzo avvertimento diretto al boss della Scu, negli ultimi tre giorni. Ma a questi, si aggiunge anche un quarto misterioso episodio, verificatosi circa un mese e mezzo fa, quando qualcuno con della benzina, diede fuoco al parabrezza dell’auto dell’ex compagna di Verardi.

di Claudio Tadicini

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