LECCE – Una gestione della sanità unica e centralizzata. È questo l’obiettivo del progetto di riforma del titolo V della Costituzione promosso dall’avvocato Angelo Lucarella, esperto in diritto costituzionale, e dal Presidente Nazionale della Lega italiana per la Lotta al Tumore Francesco Schittulli.
Motivo del contendere è in particolar modo l’articolo 117 che assegna alle Regioni la competenza legislativa concorrente in materia di tutela della salute: questo si traduce in una limitazione del potere legislativo dello Stato, che può solo determinare i principi fondamentali che le regioni dovranno poi seguire nella normazione da loro autonomamente gestita. Lo Stato centrale ha dunque, in poche parole, le mani legate. Ecco perché – come sostengono i promotori – da circa vent’anni si assiste ad una sorta di “regionalismo sfrenato” in materia, che provoca disuguaglianze e disomogeneità.
Il progetto di riforma è stato presentato a Villa Monica nel corso di un convegno dal titolo “Quale sanità per la provincia di Lecce”. La prima tappa di un tour che toccherà diverse città italiane, in particolar modo delle regioni meridionali, per ascoltare e comprendere le problematiche sanitarie a livello locale.
Nel corso dell’incontro, moderato da Gianfranco Delle Rose, sono state per l’appunto analizzate le principali criticità della sanità leccese, a cominciare dalle liste d’attesa troppo lunghe e dalla carenza di personale.
La riforma dell’art. 117 include anche l’abolizione dei test d’ingresso a medicina e per gli altri percorsi universitari e professionalizzanti in ambito accademico.
Giorgia Durante
