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Stazione ferroviaria, il montascale per disabili? “Nel 2026”

LECCE – La stazione ferroviaria di Lecce è ancora priva di un montascale e di un ascensore destinati a disabili, anziani e genitori con un passeggino al seguito. Prima di vedere alla luce questi servizi occorrerà attendere il 2026. Più volte le nostre telecamere hanno fotografato una situazione paradossale. Gli ultimi due servizi risalgono all’ottobre del 2019 e al settembre del 2022. Sono passati tre anni ma nulla si muove. E fra pochi mesi scoccherà il quarto anno.

Le risposte istituzionali sono deboli, aleatorie e inconcludenti. Come quelle giunte ieri sera nell’aula consiliare di Palazzo Carafa, dove è approdata la vicenda grazie a un’interrogazione firmata dai consiglieri Pasquino, Giordano Anguilla, Guido e Tramacere con cui si chiede un apposito tavolo tecnico per risolvere il problema.

“Non è di nostra competenza”, fanno sapere da Palazzo Carafa chiamando in causa direttamente le responsabilità di Rfi, la società che gestisce l’intero sistema ferroviario italiano. Un progetto di restyling è sul tavolo degli uffici comunali ma – udite, udite – per vedere alla luce un montascale e un ascensore occorre attendere fino al 2026. Sì, avete capito bene: 2026. E i diversamente abili, gli anziani soli e i genitori con passeggino al seguito? Si arrangiassero.

Sul caso intervennero lo scorso anno anche il consigliere regionale Paolo Pagliaro e i rappresentanti di Azione Giovani.

Una storia infinita che continua a trascinarsi avanti stancamente. Eppure una volta il montascale della stazione ferroviaria c’era, ma nel volgere di poco tempo andò in tilt. Fu mandato a riparare e venne successivamente riposizionato sulla rampa d’accesso ai binari, prima di rompersi definitivamente e di sparire dalla stazione.

Sono passati una quindicina d’anni da quando abbiamo sollevato la questione, ma nulla è cambiato. Restiamo in attesa di un pressing o, meglio, di una denuncia formale a Rfi da parte delle Istituzioni. Nel frattempo continueremo a tenere acceso il faro su una vicenda stucchevole e che grida vendetta. E’ inaccettabile nel 2023 discutere ancora di barriere architettoniche in un luogo come la stazione ferroviaria.

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