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Impianti di rifiuti “minimi”: il Tar di Milano boccia il sistema Puglia

MILANO – È illegittimo il sistema degli impianti di rifiuti “minimi” pugliese. Lo ha stabilito il TAR Milano con una sentenza delle scorse ore, accogliendo il ricorso proposto da alcuni operatori pugliesi che avevano contestato la decisione della Regione di sottoporre gran parte degli impianti regionali di trattamento rifiuti a regolazione. Il meccanismo era il seguente. La Regione Puglia, sulla base di una delega ricevuta da ARERA (l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente), aveva individuato gli impianti regionali cosidetti “minimi”di chiusura del ciclo, che avrebbero dovuto garantire il trattamento dei rifiuti urbani regionali a tariffe controllate.

Il sistema era stato contestato dai titolari degli impianti, che avevano segnalato molteplici profili di incompatibilità con il quadro normativo di riferimento.

I giudici del Tar lombardo hanno accolto le tesi dei difensori degli impianti, gli Avv.ti Ernesto Sticchi Damiani, Michele Vaira, Luigi e Pietro Quinto, Vittorio Triggiani e Bice Annalisa Pasqualone. Il TAR ha chiarito, infatti, che la definizione degli impianti minimi può avvenire solo in sede nazionale e non in ambito regionale.

Gli impianti pugliesi che trattano i rifiuti organici ed i rifiuti speciali ritornano, dunque, in regime di libero mercato, privi di vincoli sia sotto il profilo tariffario sia sotto il profilo dei flussi. A nessuno di essi potrà essere applicato il regime regolatorio tariffario di Arera.

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