SALENTO- Avrebbero truffato l’Inps per circa un milione di euro dichiarando rapporti di lavoro fittizi per beneficiare delle indennità a sostegno del reddito. A finire agli arresti domiciliari sono stati 3 cittadini di nazionalità italiana membri di una società cooperativa agricola con sede a Copertino, nata proprio sulla base di questo presunto sodalizio criminoso. I tre, rispettivamente rappresentate legale/prestanome, imprenditore di fatto e socio fondatore dell’azienda, sono accusati di concorso in truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
259 i braccianti agricoli assunti fittiziamente tra febbraio 2017 e dicembre 2020, tra i quali vi sono anche 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno. L’obiettivo era quello di beneficiare di indennità quali disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19 nonché regolarizzare la posizione di emersione degli extracomunitari.
È questo ciò che è emerso da una lunga e complessa attività di indagine avviata nel 2020 dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, Donatina Buffelli, e condotta con ispezioni, pedinamenti, sopralluoghi, perquisizioni, sequestri, escussioni a SIT e verifiche fiscali.
Le misure coercitive personali, emesse della Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari presso il Tribunale del capoluogo salentino, sono state eseguite a Monteroni e Copertino dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, supportati dai colleghi dell’Arma locale. Nell’inchiesta risultano indagate altre cinque persone: un dottore commercialista, un consulente del lavoro, un titolare di una Associazione Onlus e due proprietari che avevano dato la conduzione in comodato gratuito i propri terreni alla Cooperativa Agricola.
Emessi anche 159 decreti penali di condanna per i reati nei confronti dei falsi braccianti agricoli, i quali hanno conseguito, per quasi quattro anni ingiusti profitti.
Giorgia Durante