Attualità

“Nessuno ci ascolta”: commercianti costretti a chiudere

TARANTO – Fuori la graduale avanzata della primavera. Dentro, invece, l’inverno più cupo. E i commercianti di Taranto non ci stanno: tornano a chiedere, ancora una volta, un incontro con il commissario prefettizio, dopo aver già spento il mese scorso le insegne e proclamato lo stato di agitazione.

“Le saracinesche abbassate aumentano di giorno in giorno – dicono – ai problemi legati alla crisi economica nazionale, si aggiungono nodi irrisolti squisitamente locali: penuria di parcheggi, tassazione e carenza di servizi a supporto delle strade del commercio”.

Le attività lamentano di sollecitare da tempo e vanamente un confronto costruttivo con le istituzioni. Obiettivo: programmare azioni ed interventi concreti che diano nuova linfa al commercio di vicinato in grande sofferenza dopo due anni contrassegnati dalla pandemia, con conseguente calo dei consumi, crisi economica locale e, da ultimo, il caro energia. E adesso i toni dell’appello si fanno più duri.

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