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Strudà, braccia aperte a donne e bimbi in fuga dall’orrore: in 44 accolti nell’ex Opis

STRUDA’ (VERNOLE) – Nei loro occhi si fondono disperazione e gratitudine e al loro arrivo ci si fa in quattro perché il terrore ceda il passo al conforto.

Venerdì a mezzanotte in punto a Strudà, frazione di Vernole, è arrivato il pullman con a bordo 44 rifugiati ucraini, donne e bambini, che il Salento sono riusciti a raggiungerlo grazie ad un’iniziativa solidale promossa da un gruppo di cittadini di Poggiardo, supportati da un gruppo di volontari di Vernole. Una rete solidale a tutto campo quella che si è stretta intorno a loro per accogliere al meglio chi fugge dal terrore della guerra.

Per convertire l’ex opis di Strudà ormai dismesso, in piazza Risorgimento, in centro di prima accoglienza, ciascuno ha fatto la sua parte ed è stata corsa contro il tempo. Prefettura, Provincia, Comune, Asl, SanitàService e tantissime associazioni, insieme per garantire un luogo sicuro e accogliente, pasti caldi, posti letto, assistenza sanitaria (inclusi tamponi ed eventuale gestione delle quarantene) per poi passare allo smistamento nei Cas della provincia e a Masseria Ghermi, centro gestito a Lecce dalla Croce Rossa e individuato per accogliere questa prima ondata corposa.

I tamponi a cui tutti sono stati sottoposti al loro arrivo, hanno fatto emergere due casi di positività al Covid-19, subito isolati nella struttura. Tutti gli altri, come previsto dalla normativa, rispetteranno il regime di auto-sorveglianza, per poi sottoporsi nuovamente a tampone tra 5 giorni.

Sul fronte accoglienza – fa sapere Don Nicola Macculi, direttore della Caritas diocesana di Lecce – c’è soltanto l’imbarazzo della scelta. E di fatto in pochi giorni l’ente ha ricevuto più di 150 manifestazioni di disponibilità ad ospitare, tra famiglie, parrocchie e associazioni.

“Numeri straordinari” li definisce Don Nicola, ai quali si aggiungono le tantissime opere di carità che si susseguono di ora in ora e per le quali l’arcivescovo Michele Seccia esprime profonda gratitudine.

La raccolta fondi avviata da Caritas e denominata ‘Emergenza Ucraina’ intanto continua. (Iban: IT35G0103016002000060471391. Causale: ‘Emergenza Ucraina’). Stoppate temporaneamente, invece, le adesioni per l’accoglienza profughi, perché già sufficienti a soddisfare le attuali richieste. Laddove ne dovessero arrivare altre, ci si regolerà di conseguenza.

All’unisono, intanto, si esprime immensa gratitudine per la sensibilità dimostrata dai salentini anche in questa occasione.

Il servizio di ERICA FIORE e ANGELO PERRONE:

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