SALENTO- Mercoledì mattina il medico legale Roberto Vaglio riceverà l’incarico dal pm Giorgia Villa, poi eseguirà l’autopsia sul corpo di Marcello Pantaleo, il 39 enne di Nardò ritrovato sul fondale di Santa Caterina la mattina del 2 gennaio dopo giorni di ricerche in mare e in terra. L’esame autoptico servirà a chiarire i tanti punti oscuri che avvolgono la morte del ragazzo, anche se gli inquirenti non hanno dubbi sul fatto che si sia trattato di un suicidio. L’auto parcheggiata nelle vicinanze della costa, una lettera scritta sul telefono che sembra un addio, una situazione familiare complessa portano a pensare che Marcello abbia fatto tutto da solo. Ma sarà anche importante, ai fini delle indagini, escludere che sul corpo non ci siano segni di violenza e capire da quanto tempo fosse in acqua, se il corpo sia stato trascinato dalla corrente, cosa abbia causato la morte con certezza.
E sarà anche questa volta l’autopsia ad accertare le cause della morte di Andrea Ferrari, il 43enne di Taviano trovato in un compattatore per la raccolta della carta all’interno di un centro raccolta di Galatone. Anche lui era scomparso da alcuni giorni e i genitori e il fratello avevano dato l’allarme. Lunedì pomeriggio è stata trovata l’auto, una Renault Clio grigia chiusa a chiave nel parcheggio dell’Eurospin di Gallipoli vicino lido San Giovanni. Successivamente i vigili del fuoco hanno deciso di seguire le tracce di un cassone compattatore del cartone che la mattina aveva recuperato i rifiuti dell’esercizio commerciale per portarli nell’azienda. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza sono state acquisite. Come l’uomo sia finito nel compattatore, considerata l’altezza, è un mistero. Qualche giorno prima era stato notato vicino al mezzo ma era stato allontanato da un operatore. Anche in questo caso la pista seguita è quella di un gesto volontario.
