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Turismo, nel 2020 perse 230 milioni di presenze in Puglia: “Bisogna ripartire”

PUGLIA – Serve una seria programmazione e attività di promozione mirate a sostenere la ripartenza del settore turistico, che in Puglia rappresenta il 13% del PIl, uno dei più colpiti dalla crisi causata dal Covid che rischia, senza adeguati strumenti di pianificazione e marketing territoriale, di non vivere appieno neppure la stagione estiva 2021. È accorato l’appello rivolto alle istutuzioni dai protagonisti di questa fetta importante del tessuto economico, di cui si fa portavoce Coldiretti.

Sulla base dell’analisi dei dati di Federalberghi, il 2020 si è chiuso in Puglia con una perdita di 233 milioni di presenze, equivalente ad un calo medio del 53,4%, con punte in alcune località di oltre l’80%. Gli indennizzi per calo di fatturato hanno rappresentato solo un placebo. In compenso sono aumentati burocrazia ed adempimenti, tanto che alcuni operatori del settore, presi dallo sconforto e dalla paura di sanzioni, stanno valutando se valga la pena riaprire.

Lo scorso anno – sottolinea la Coldiretti Puglia – per effetto dell’emergenza Covid le persone partite per una vacanza sono state il 18,6% in meno rispetto al 2019, con ben 62,3 milioni in meno di notti trascorse in vacanza a causa del forte decremento delle vacanze lunghe. Le vacanze in primavera, trainate dalle ripartenze del mese di giugno, hanno visto altre regioni italiane tra le destinazioni privilegiate rispettivamente dei soggiorni brevi (20,9%) e di quelli lunghi (17,1%), mentre la Puglia si è fermata all’8,8% – emerge dai dati ISTAT – perdendo così il primato mantenuto nei due anni precedenti.

In autunno la Puglia è stata scelta dal 9,4% e soprattutto per visite a parenti e amici nel mese di dicembre, prima dell’entrata in vigore del divieto di spostamento tra le regioni.

La Puglia è una regione – lo dicono i numeri – fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico, con ben un milione e mezzo di arrivi di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e per le preoccupazioni legate alla diffusione del contagio. Dunque si vuole scongiurare il bis. Per questo l’appello alle Istituzioni è forte e chiaro: la ripartenza deve essere un obiettivo coltivato con serietà e impegno.

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