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Il Governo ha deciso: dal 17 agosto discoteche e locali da ballo chiusi in tutta Italia

ROMA – Il braccio di ferro tra Governo e Regioni, sulla gestione della movida, nel pomeriggio è arrivato al rush finale. Con il rialzo dei contagi, da Roma si è stabilito che non si può perdere altro tempo: a partire da questo lunedì non si balla più. Con apposita ordinanza, firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza si è deciso di sospendere le attività di tutte le discoteche, sale da ballo e «locali assimilati» in tutta Italia.

La decisione è arrivata al margine della videoconferenza tra i governatori regionali e i Ministri Speranza, Boccia e Patuanelli. Un vertice urgente, all’indomani dei 600 nuovi casi di contagio da Covid-19 registrati nel Paese.

Passaggio focale: nel testo dell’ordinanza è chiarito che non sono ammesse deroghe regionali alla normativa nazionale. Di fatto, sino ad ora, solo due Regioni avevano autonomamente deciso di chiudere i locali da ballo: Calabria e Basilicata. A partire da questo lunedì, invece, la regola varrà per tutti, senza se e senza ma: nessun Governatore potrà viaggiare in solitaria.

Già nei giorni scorsi il Comitato tecnico scientifico aveva espresso la sua preoccupazione di fronte all’aumento dei casi di contagio.

Nel Dpcm del 7 agosto scorso il Governo aveva dunque disposto la sospensione delle «attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso». Divieto a cui però molte Regioni, tra cui la Puglia, avevano risposto con una deroga.

Di fatto la gran parte dei Governatori, anche nel corso dell’ultimo vertice (quello decisivo) hanno confermato la propria contrarietà. Il Governo ha tirato dritto.

Non solo. L’ordinanza sancisce anche una nuova stretta sull’uso della mascherina che «dalle 18 alle 6», su tutto il territorio nazionale, torna obbligatoria anche «all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico -si legge- nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti».

E.Fio

 

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