Attualità

Finestra colabrodo: anziano allettato in ambiente insalubre. L’appello alle istituzioni

LECCE – Dietro la porta di ogni casa c’è un mondo, c’è la storia di famiglie nuove o già numerosissime e con tanto da raccontare. E “casa” dovrebbe essere un posto sicuro, un rifugio in cui non temere nulla. Anche la più umile dimora dovrebbe garantire questo. Ma qui, in via Bari al civico 48, a Lecce, dietro la porta che si apre suonando il campanello della famiglia di Emilio Sergio, c’è davvero una lunga e bella storia: Emilio e Cesira sono sposati da 60 anni -“E.. ma quante ne ho passate” racconta lei, hanno 28 pronipoti, avevano sei figli, una è scomparsa troppo presto due anni fa. Una bella storia, dicevamo, ma in questo appartamento al quinto piano di una palazzina cosiddetta “popolare” non c’è la sicurezza. Proprio Emilio, il capofamiglia, è allettato da tanto tempo, nella sua stanza che -come accade quando in casa c’è una persona da accudire- sembra la camera di un ospedale, piena di medicine e di tutto l’occorrente per assistere giorno e notte chi ci dorme. Ma qui è come stare all’aperto: guardate questa finestra: è rotta, marcia, i figli l’hanno rattoppata come potevano con traverse, panni e nastro adesivo, ma non basta. Vi passano freddo, vento e pioggia. E la situazione è questa da sette anni! Il resto della casa non è da meno, ma Antonio, uno dei figli di Emilio e Cesira, chiede che almeno la stanza di suo padre sia sistemata, ora è insalubre.

Ed è un’ingiustizia contro la quale la famiglia lotta da anni. In passato arrivò anche una lettera di sfratto a causa della morosità di Cesira con Arca Sud, ma il debito è stato estinto. Nonostante ciò, nessuno ha ancora accomodato -o meglio sostituito- la finestra. Antonio non parla solo per la sua famiglia, ma per tutti coloro che si trovano nella stessa situazione. L’intero palazzo ha bisogno di lavori, la criticità più evidente sono i balconi. I residenti hanno paura.

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