CronacaEconomia

Emporio solidale: le 2 facce degli acquisti

LECCE  –   Su questi scaffali, uguali in tutto e per tutto a quelli di discount e supermercati che nei giorni pre-natalizi sono presi d’assalto per imbandire tavole addobbate a festa, c’è un valore in più. Tra le scatole di pelati, le buste di pasta, le confezioni di panettoni, si respirano bisogno, necessità e soprattutto grande dignità.

È l’emporio solidale, nato un Natale fa grazie all’impegno di ‘Caritas’ diocesana e ‘Comunità Emmanuel’. Qui, una volta alla settimana, chi non ha la possibilità di fare la spesa, può riempire il carrello a costo zero.

Il meccanismo per poter usufruire dell’emporio è semplicissimo: i volontari lavorano incessantemente per riempire gli scaffali e dare una mano, anche fisicamente, a chi fa la spesa.

L’emporio si rifornisce per il 70% grazie alla Comunità Europea, tramite il ‘Banco delle Opere di Carità’ di Don Lucio Ciardo e per il resto sono gli stessi volontari che promuovono iniziative nei supermercati per sensibilizzare i cittadini a donare. Non solo: anche le aziende della provincia di Lecce danno il proprio sostegno, ma – a quanto pare – non abbastanza. Potrebbero fare di più, ad esempio destinando all’emporio la merce in scadenza che, se lasciata sugli scaffali e non venduta, andrebbe poi distrutta. In questo modo possono anche usufruire di agevolazioni fiscali.

Tutti siamo chiamati a dare qualcosa. Senza alcuna retorica, questo Natale difficile, per molti lo è un po’ di più. E tra questi scaffali, chi ne ha bisogno può trovare altro, oltre ai generi alimentari.

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