TARANTO – I Marò tornano a casa per le feste di Natale. La decisione della Corte del Kerala, ha accolto la richiesta dello Stato Italiano. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre però dopo il periodo che trascorreranno in Italia, però, dovranno rientrare in India – dove si trovano da 10 mesi – e affrontare il processo in corso per la morte dei 2 pescatori indiani.
Per la licenza natalizia concessa ai due Marò dovrà essere lasciata una garanzia finanziaria di 60 milioni di Rupie, pari a oltre 826.000 €. Il Console generale Gianpaolo Cutillo ha spiegato: “La nostra istanza è stata accolta con alcune condizioni che dovremo meglio verificare dalla lettura dell’ordine”.
Così anche il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo: “E’ una grande soddisfazione che i nostri due connazionali trascorrano il periodo natalizio in Italia con le loro famiglie”, ha detto ospite di Sky Tg24 appena appresa la notizia.
La decisione della Corte del Kerala arrivata oggi, aveva avuto diversi rinvii . Era attesa da giorni e la delegazione italiana era in apprensione. Nel caso infatti che il Giudice non avesse firmato stamattina l’ordine di autorizzazione, i tempi per svolgere tutte le pratiche burocratiche sarebbero stati insufficienti a garantire la partenza prima della vigilia di Natale. Questo tenendo conto sia del fine settimana, sia perché i passaporti dei due Marò sono in mano ad un Giudice di Kollam e che sono necessarie le autorizzazioni di vari uffici keralesi prima della partenza.
Fra i documenti consegnati alla Corte, c’è una lettera di impegno formale firmata dal Ministro degli Esteri Giulio Terzi, con l’impegno “a predisporre ogni mezzo, nell’ambito dei poteri costituzionali di cui dispone il Governo, affinché i marò tornino in India alla fine delle due settimane di eventuale licenza”.
Subito dopo la sentenza dell’Alta Corte del Kerala, Massimiliano Latorre ha mandato un sms alla sorella Franca sul quale è scritto “casa sì”, ha raccontato Franca Latorre. “Sono in brodo di giuggiole – ha detto la donna – era da giorni che aspettavano questa notizia. Eravamo in un silenzio assordante, quasi religioso, in attesa che si pronunciassero sulla possibilità di rivederli a Natale”.
I Marò, accusati di aver ucciso 2 pescatori scambiati per pirati somali il 15 febbraio, dal 30 maggio alloggiano in un Hotel di Fort Kochi con l’obbligo di firma e il divieto di lasciare la città.
Sulla questione di fondo, ovvero la giurisdizione del caso, deve ancora pronunciarsi la Corte Suprema Indiana che però nei giorni scorsi ha rinviato di 3 mesi la sentenza.