MONTERONI- “Quando ho comunicato che sarei andato in centrale per “farla finita”, in quanto soffocato da tutte le vicessitudini, mi è stato risposto che non mi credevano e non potevano farci niente”. Così l’imprenditore di Monteroni che ha minacciato il suicidio nella centrale di Cerano. Non gli sarebbero state pagate alcune forniture e avrebbe perduto appalti, finendo sul lastrico. Martedì pomeriggio è salito sul nastro trasportatore del carbone e ha tentato di lanciarsi nel vuoto. A dissuaderlo sono stati alcuni operai dell’Enel.
Da Enel fanno sapere che la società dell’imprenditore monteronese “ha svolto lavori di manutenzione presso la Centrale di Brindisi negli ultimi anni e ha segnalato irregolarità nella gestione dei lavori e nelle procedure di gara vinte dalla stessa: tutti questi fatti sono stati sottoposti da Enel Produzione al vaglio delle competenti Autorità giudiziarie”. L’uomo oggi tiene a precisare: “Il nocciolo della vicenda non è per me lo svilupparsi delle indagini, ma il fatto grave e scandaloso è che a causa del sistema ENEL all’interno della centrale, la mia azienda è stata distrutta e conseguentemente la mia persona”