Cronaca

Keniota muore in Pronto Soccorso a 4 ore dal suo arrivo. Scoppia la polemica, la la Asl si difende

LECCE – E’ morto in pronto soccorso il 27 luglio scorso Chrispinus Ouma Pamba, 40 anni, di origine keniota e sul suo decesso, avvenuto dopo tre ore dall’accettazione, alle 20,17.

Il ragazzo arriva con un’ambulanza del 118 con tremori, addome globoso e difficoltà a deambulare, come si legge nel referto. “Codice giallo mediamente critico” scrivono i medici che prendono in consegna il ragazzo.

Dopo tre ore però il 40enne muore improvvisamente per un arresto cardiaco. Le sue condizioni peggiorano all’improvviso. Il codice giallo si traforma in nero a mezzanotte e mezzo.

Cosa è accaduto in quelle ore e di cosa è morto il paziente? Per risalire alle cause esatte della morte c’è bisogno di un riscontro diagnostico e per questo viene eseguita l’autopsia che conferma, come dichiara il primario del Pronto Soccorso di Lecce Silvano Fracella, quanto emerso dagli esami diagnostici eseguiti sul paziente: cirrosi epatica allo stadio terminale e piastrine bassissime che evidenziano una gravissima forma di leucemia.

Una ricostruzione dei fatti che la Asl tiene a fare dopo una denuncia su fb a cui è seguita una raffica di polemiche legate alle lunghe attese in pronto soccorso. Danilo Lupo, giornalista de “La 7”, pubblica il referto e parla di “un uomo di 40 anni, bianco o nero che sia poco importa, parcheggiato a morire da solo in una corsia di pronto soccorso della civilissima città di Lecce”.

Versione che viene categoricamente smentita dall’Asl e dal primario Fracella che dice: “Il paziente non è mai stato abbandonato. Durante le tre ore in pronto soccorso è stato sottoposto ad una serie di esami anche ematologici che hanno fatto emergere un quadro clinico gravissimo e uno stato di salute fortemente compromesso, così come confermato dall’autopsia che la stessa Asl ha disposto proprio per avere contezza dell’accaduto”.

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