Politica

Rotundo ed Sgm sulle responsabilità di Pasqualini

LECCE – Il trasporto pubblico leccese tra buoni propositi e accuse di ostruzionismo. Dopo le dichiarazioni dell’ex assessore alla mobilità Luca Pasqualini, secondo il quale ad ostacolare il piano traffico sarebbe la stessa società di trasporti Sgm, a rispondere è direttamente quest’ultima.

E’ assurdo pensare che la società abbia ostacolato un piano che non ha mai potuto valutare -si legge nella nota diramata da Sgmil fatto che nel 2013 la società abbia fornito informazioni sulle linee del servizio di trasporto urbano, cosa che è tenuta a fare e che abitualmente fa, non significa assolutamente che la stessa abbia partecipato, anche nella persona del suo Direttore di esercizio, alla stesura del piano o che ne abbia condiviso i contenuti. Non si riesce nemmeno a comprendere come sia possibile da parte di SGM bloccare un piano approvato dalla Giunta comunale semplicemente perché il Direttore dell’esercizio “dimenticò evidentemente di chiederne una copia. Era eventualmente obbligo dell’Amministrazione comunale trasmetterlo -continua Sgm- cosa che l’Assessorato non ha ritenuto di fare. Anche le affermazioni di aver ostacolato il piano o di non averlo visto di buon occhio, forse perché avrebbe comportato più bus e più personale, sono del tutto tutto prive di fondamento non avendo mai la società, l’unica in grado di fare valutazioni tecnico-economiche di questo tipo, avuto la possibilità di analizzare il piano“.

Ad intervenire sulla questione è anche il capogruppo Pd a Palazzo Carafa Antonio Rotundo: “Pasqualini si tiene chiuso nel cassetto lo studio sul trasporto pubblico locale per 3 anni, ma scarica la responsabilità ad Sgm -afferma- fingendo di dimenticare che il comune è socio di maggioranza della società. Stiamo assistendo al più classico quanto irresponsabile gioco dello scaricabarile -incalza Rotundo- a distanza di quattro anni dalla consegna al Comune dello studio da parte della societa incaricata, pagato per diverse migliaia di euro dai contribuenti, Pasqualini ha pensato di mettersi a posto la coscienza scaricando le responsabilità su Sgm.

Pasqualini non si può autoassolvere -conclude Rotundo- perché è doppiamente colpevole: di Sgm il Comune ha il 51%delle azioni e ben avrebbe potuto e dovuto nella qualità di azionista di maggioranza dare un preciso indirizzo alla società partecipata affinché fosse data attuazione al piano approvato dalla giunta“.

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