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Cave di Marco Vito, si affinano gli ultimi dettagli: ecco le immagini in anteprima

LECCE – Hanno attraversato un medioevo di rifiuti e amianto, adesso però per le cave di Marco Vito la rinascita è ormai alle porte. La presentazione alla stampa potrebbe avvenire entro questa settimana.

Intanto noi siamo andati dare una sbirciatina: ecco le immagini in anteprima di un tour che attraversando Masseria Tagliatelle, approda al Ninfeo delle fate per poi aprire ad una visuale mozzafiato: circa 300.000 metri quadri di “cave di tufo”, che rendono il paesaggio un luogo surreale, un’oasi magica nel cuore cittadino.

60milioni di euro e tre step principali: prima la bonifica, poi l’avvio dei lavori di riqualificazione e miglioramento della viabilità. Ad oggi quello che resta è il “labor limae” finale.

3milioni di fondi strutturali dell’Unione europea sono stati invece destinati al restauro conservativo di Masseria Tagliatelle, palazzo nobiliare del XVI secolo che in quella zona affiora dal verde che costeggia Via del Ninfeo.

Nel piano superiore le camere da letto, in quello inferiore ritornano alla luce pareti in pietra, un forno a legna in ottimo stato di conservazione e poi grandi vasche in pietra un tempo adibite alla raccolta di grandi quantità di olio.

Per accedere al Ninfeo delle Fate, struttura anche questa 500esca, c’è una piccola pampa di scale. Alzando lo sguardo è possibile ammirare l’affresco che ha consentito di contestualizzare storicamente la struttura: è infatti datato 1585 ed anche per lui i lavori di ultimazione sono in corso grazie a due restauratrici.

Al suo interno 6 altorilievi raffiguranti, per l’appunto, le Ninfe. Nella parte superiore delle nicchie sono ben visibili delle grandi conchiglie. La scelta numerica non è un caso: 12 nicche in tutto, numero legato all’iniziazione che permette di passare da un piano materiale ad uno sacro e spirituale.

Da questa stanza si accede ad un secondo ambiente nel quale, probabilmente, era presente una vasca circolare posta al centro e circondata da un sedile. Il culto delle Ninfe era spesso infatti legato all’uso dell’acqua, elemento naturale al quale la mitologia le associa: non è un caso che prima della bonifica questo posto fosse ricco di stagni e sorgenti naturali.

Molte sono le leggende legate al “Ninfeo delle Fate” : secondo una di queste le ninfe qui avrebbero avuto il ruolo di guardiane di un “Archiatura”, il leggendario tesoro nascosto di cui molto si parla nelle leggende tipiche del folklore salentino.

Oggi un tesoro qui di certo c’è ed è fatto di barocco, storia e leggenda e a breve potrà essere accessibile a tutti e magari avere anche una destinazione d’uso.

E.Fio

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