Cronaca

Condanna a risarcimento in appello per Rita Dalla Chiesa: diffamazione nei confronti di Nardò

NARDO’- Durante la trasmissione televisiva “Forum”, mandata in onda il 19.4.2007 su Rete Quattro e condotta da Rita Dalla Chiesa, veniva narrata la vicenda di un cittadino, il quale lamentava che l’Amministrazione di Nardò avrebbe omesso di trovargli un idoneo alloggio popolare, costringendolo – a suo dire – a dormire all’interno della propria autovettura. L’esposizione del fatto avveniva mentre la conduttrice mandava in onda un repertorio fotografico, in cui il cittadino neretino veniva rappresentato all’interno della propria vettura utilizzata come alloggio di fortuna, ripetendo affermazioni denigratorie contro la Città di Nardò ed evidenziando il menefreghismo e il disinteresse dell’Amministrazione di fronte ai problemi della comunità. Il sindaco di Nardò all’epoca in carica, Antonio Vaglio, ritenendo tali affermazioni non veritiere e gravemente diffamatorie dell’onore e della reputazione della Città, conferiva incarico all’Avv. Paolo Gaballo, il quale citava in giudizio Rita Dalla Chiesa e R.T.I. s.p.a., chiedendo la loro condanna al risarcimento dei danni causati al Comune. Secondo il legale, in particolare, la vicenda esposta durante la trasmissione non aveva il minimo fondamento di verità, in quanto il Comune aveva offerto più volte degli alloggi popolari, che erano stati immotivatamente rifiutati dal cittadino in questione, ed era stata diffusa televisivamente con lo scopo di screditare l’immagine e la reputazione dell’Amministrazione e dell’intera comunità neretina. Nel giudizio di primo grado, il giudice condannò la Dalla Chiesa ed R.T.I. s.p.a. a risarcire i danni subiti dal Comune, pari ad € 20.000,00, oltre al pagamento delle spese processuali.  Ora il Comune di Nardò ha vinto anche in appello. Secondo la Corte, “la verità dei fatti, cui il giornalista ha il preciso dovere di attenersi, non è stata rispettata, in quanto pur essendo veri i singoli fatti riferiti, sono stati taciuti altri fatti. La trasmissione televisiva aveva omesso di riferire le azioni di tipo sociale e amministrativo poste in essere dall’amministrazione nel periodo intercorso tra l’intervento dei giornalisti sul posto e la trasmissione del servizio, tra le quali il reperimento di un alloggio per lo stesso Stifanelli. La verità non è più tale se è “mezza verità” o verità incompleta”.

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